Dio sa come punire ribelli e indegni e riempirà il suo Regno di umili e poveri
di Padre Giuseppe Tagliareni
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RIFLETTIAMO
Il banchetto è il momento più bello della festa, quando la famiglia si raduna per alimentarsi e celebrare gli eventi della salvezza. Così fu il banchetto pasquale per la liberazione dalla schiavitù del faraone; così sarà il banchetto per le nozze dell’Agnello, quando i salvati vedranno Dio e il suo Cristo ricevere il Regno promesso. Allora sarà tolta la “coltre distesa su tutte le nazioni. Eliminerà la morte per sempre. Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto, l’ignominia del suo popolo farà scomparire” (Is 25,7-8).
Se uno non ha la veste nuziale, non potrà partecipare al banchetto di Dio, cioè ognuno dovrà essere rivestito di Cristo, mediante l’adesione al suo Vangelo e il Battesimo. Chi non è rivestito di Cristo, sarà gettato fuori “nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti” (Mt 22,13). Ora, la S. Messa è il memoriale del Signore.
Dio chiama al suo banchetto, dove prepara cibi e bevande che danno la vita divina, ma molti declinano l’invito e altri arrivano persino ad uccidere i suoi servi. Dio sa come punire ribelli e indegni; riempirà la sala del Regno con gli umili e i poveri della terra. Nessuno dei primi invitati gusterà la sua cena e la sua comunione.