Dalla riforma dei Trattati esce fuori un’Unione Europea meno democratica e più’ centralista

Dalla riforma dei Trattati esce fuori un’Unione Europea meno democratica e più’ centralista

A cura della Redazione

A STRASBURGO SUCCEDE ANCHE QUESTO

“Pare che in quest’aula siamo tutti concordi nel volere una Ue più efficace nel rispondere alle tante sfide che abbiamo di fronte. Ma come spesso accade in questo palazzo, dietro a motivazioni condivisibili, si nasconde il solito vecchio progetto federalista: spogliare gli Stati membri della loro sovranità, accentrare sempre più poteri a Bruxelles, fare della Commissione e della Corte di Giustizia le avanguardie di una agenda progressista da imporre ai governi ribelli a colpi di norme e sentenze”.

Così il capodelegazione di Fratelli d’Italia- Ecr al Parlamento europeo Carlo Fidanza intervenendo in Plenaria a Strasburgo, sulla proposta di modifica dei Trattati Ue.

Si tratta di un disegno che vuole rendere l’UE “meno democratica e più centralista, un superstato nel quale pochi grandi paesi deciderebbero per tutti gli altri, nel quale la Commissione verrebbe nominata su base politica impedendo ai Paesi più piccoli o non allineati di essere rappresentati. Un superstato con decine di nuove competenze, per poter imporre da Bruxelles norme che nei singoli paesi non hanno la forza di approvare. Di fronte a questo disegno voglio fare un appello agli amici del Ppe: non fatevi ingannare, nessuno di questi apprendisti stregoni vuole un’Europa più forte, vogliono solo stati nazionali più deboli e governi di centrodestra con le mani legate. Non era questo il grande sogno dei padri fondatori, quelli del motto uniti nella diversità, quelli che hanno scolpito nei trattati il principio di sussidiarietà. Ripartiamo da quei valori e da quel progetto, e mettiamo da parte una volta per tutte le utopie anti-nazionali e quindi anti-europee della sinistra”.

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