Rullo, il cagnetto di Palestina
di Sergio Caldarella
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L’INUMANITÀ CHE COMBATTE SEMPRE LA VITA PONENDO AL PROPRIO CENTRO SOLO UN MOSTRUOSO CULTO DELLA MORTE
Nel 2022, Tayseer Abu Sneineh, sindaco di Hebron in Cisgiordania – già noto alle galere per il suo coinvolgimento, nel 1980, in un attacco terroristico in cui vennero assassinati tre israeliani, due americani ed un canadese – ha avuto la trovata di porre una macabra taglia di 20 shekel (circa 5 dollari americani) per chiunque, tra i suoi emeriti concittadini, accoppasse un cane randagio consegnando in municipio la salma dell’animale.
Qui non si parla di cani rabbiosi, ma di qualunque innocua bestiola che avesse la sventura di razzolare per le strade di Hebron intenta a sopravvivere. Il sindaco è stato esplicito nell’invitare i concittadini arabi-palestinesi a dare la caccia ed uccidere quanti più cani possibile.
I residenti si sono a loro volta immediatamente messi in moto con entusiasmo per ottemperare alla proposta del loro rappresentante politico e raccogliere quei quattro denari promessi, producendo decine di orribili filmati, condivisi sui social media, nei quali si vedevano torme di esaltati di tutte le età scendere in strada per rincorrere, torturare ed uccidere a sassate o bastonate decine di poveri animali terrorizzati ed increduli.
Non vi sono cifre precise disponibili sulla strage di cani che è stata compiuta, ma se consideriamo che Hebron ha una popolazione di circa 220.000 abitanti, possiamo immaginare che si parli di migliaia di povere bestie accoppate in pubblico e nelle maniere più orribili. Non consiglio per nulla di cercare i filmati in rete dove si vedono scene raccapriccianti in cui queste povere bestiole vengono braccate ed uccise a colpi di bastone mentre torme di bambini gioiscono attorno.
Nel momento in cui le immagini di cani torturati, uccisi e maltrattati dagli arabi-palestinesi hanno iniziato a diffondersi sui social media, l’incitamento del sindaco sollevò proteste da parte di organizzazioni per la difesa degli animali e di autorità israeliane, mentre un altro sindaco arabo-palestinese, quello della città di Tulkarm, ne seguiva l’esempio offrendo anch’egli ricompense ai concittadini che uccidevano, con qualunque mezzo, cani randagi per strada. A seguito di ulteriori proteste e pressioni internazionali il sindaco di Hebron è stato costretto a fare retromarcia, ma il danno era già stato fatto ed il bilancio rimane orrendo: migliaia di cani randagi braccati per le strade della città e massacrati, in genere con l’uso di pietre e bastoni.
La foto mostrata nella copertina di quest’articolo è quella di “Rullo”, uno di quei pochi cagnolini che gruppi di volenterosi cittadini israeliani hanno cercato di salvare dalla barbarie e prelevato insieme ad altri randagi. Questa è la foto del momento in cui Rullo, ferito, emaciato e spaventato è arrivato in Israele dove viene ora nutrito e protetto e, si spera, dove avrà ormai ripreso ad aver fiducia negli esseri umani. Io non conosco il vero nome di questo cagnetto spaventato, l’ho qui chiamato “Rullo” perché questa bestiolina è un sopravvissuto al rullare dei tamburi dell’inumanità, del delirio e dell’orrore che sentiamo rimbombare con intensità sempre maggiore. L’inumanità che combatte sempre la vita ponendo al proprio centro solo un mostruoso culto della morte.
A me piacerebbe, un giorno, solo poter avere la fortuna di incontrare Rullo, questo fragile cagnetto sopravvissuto, per potergli fare una carezza, dandogli magari una leccornia, per fargli intendere che non tutti gli uomini sono delle belve.