Scienza e tecnica sono divenuti i nuovi “dei dell’Olimpo”
di Daniele Trabucco
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L’ESIGENZA DELLA SCIENZA: L’INSEGNAMENTO DI PAPA PIO XII
La nostra società contemporanea sta vivendo oramai da tempo il dominio della scienza e della tecnica che promettono, in prospettiva, la massimizzazione della felicità, il debellamento di alcune patologie o la possibilità di controllarle in maniera sempre più efficace. In altri termini, un allontanamento dello spettro della morte se non addirittura il poterla vincere.
Scienza e tecnica sono divenuti, dunque, i nuovi “dei dell’Olimpo” ai piedi dei quali deponiamo speranze e paure. Il grande Papa Pio XII, pontefice della Chiesa cattolica dal 1939 al 1958, in occasione del primo incontro avvenuto in Vaticano in data 08 settembre 1953 con gli studiosi di genetica, ebbe a rimarcare, affinché la genetica ed in generale la scienza non degeneressaro, una specifica esigenza: la verità, o meglio l’accordo “con la realtà dell’essere e dell’azione delle cose stesse”.
Detto diversamente, secondo il linguaggio proprio di Pacelli, la scienza è chiamata a rispettare le “le grandi leggi ontologiche”. Che apporto potrebbe dare, ad esempio, la scienza senza preliminarmente conoscere i fini insiti nell’essenza dell’uomo? È evidente, comunque, che il rispetto dell’essere non toglie libertà alla ricerca scientifica, ma ne costituisce la condizione legittimante che la orienta verso il bene dell’uomo in quanto uomo.