Prima della fine vi saranno gli ultimi flagelli dell’ira di Dio
di Padre Giuseppe Tagliareni
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LA CITTA SANTA
S. Giovanni nell’Apocalisse, descrive la Città santa, l’abitazione degli eletti di Dio sulla terra rinnovata. Dio abiterà con loro e toglierà ogni maledizione: “Asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno” (Ap 21, 4). Vi è un fiume di acque salutifere e file di alberi salutari. L’Agnello di Dio sa rà il Re e la Città è aperta a tutti i popoli, che ben volentieri verranno.
Vi sono porte sempre aperte in tutte le direzioni e i basamenti sono di perle preziose con i nomi dei dodici Apostoli. La Città infatti, è la Chiesa fondata da Gesù sui suoi Apostoli: solo qui abita Dio e solo qui si trovano le acque della vita. Tutte le altre città mondane sono Babilonia, città del vizio e del caos, ricettacolo di coloro che rigettano Cristo: increduli, omicidi, immorali, maghi, idolatri e mentitori, destinati allo “stagno ardente di fuoco e di zolfo“ (21,8).
Prima della fine, vi saranno gli ultimi flagelli dell’ira di Dio: le sette coppe. “Vieni e vedi”, dice Filippo all’amico Bartolomeo, parlando del Messia, Gesù di Nazareth. Lo sguardo di Gesù ci precede; per questo la testimonianza è efficace. Su di Lui ci sono i Cieli aperti e gli angeli di Dio vanno a prendere le grazie da diffondere ai credenti in Cristo. Solo su Gesù scende la benevolenza del Padre. Solo Lui è il Messia: Vieni e vedi!