Cure palliative, assistenza sanitaria, divieto di eutanasia omissiva

Cure palliative, assistenza sanitaria, divieto di eutanasia omissiva

A cura della Redazione

È STATO PRESENTATO OGGI PRESSO IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO IL PROGETTO DI LEGGE N. 222

È stato presentato oggi, a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, il Progetto di legge n. 222 ‘Disciplina regionale per la promozione delle cure palliative e dell’assistenza sanitaria alle persone affette da malattia terminale o inguaribile. Divieto di eutanasia omissiva e commissiva e istituzione di apposito albo per i Caregivers’, primo firmatario Stefano Valdegamberi (Misto), sottoscritto anche dal vicepresidente del Consiglio regionale Nicola Finco (Lega- LV) e dal consigliere Fabiano Barbisan (Misto). Il testo normativo è stato redatto avvalendosi della collaborazione di diversi professionisti, tra cui il professore universitario Daniele Trabucco, costituzionalista ed editorialista di Informazione Cattolica.

La proposta normativa si prefigge quattro finalità: rimarcare il diritto delle persone malate alle cure palliative e alla terapia del dolore; ribadire il divieto di qualunque forma di eutanasia, sia commissiva che omissiva; promuovere la figura dei Caregivers; fornire un contributo economico a favore delle associazioni che promuovono le cure palliative e che prestano attenzione amorevole alla persona.

Partendo dal presupposto che la legislazione italiana è tra le più avanzate in ordine al trattamento del dolore e all’applicazione delle cure palliative, grazie alla Legge n. 38/2010, che promuove campagne di informazione volte all’opinione pubblica e iniziative di formazione per il personale sanitario finalizzate a superare i pregiudizi riguardo l’utilizzo di farmaci per la terapia del dolore, la proposta di legge presentata oggi intende intensificare e sviluppare questo aspetto e promuovere, in collaborazione con gli enti locali, la creazione di reti capillari nel territorio veneto per offrire sollievo alle persone affette da malattie terminali. Questo, nella convinzione che sia prioritario fornire assistenza, non solo alla persona che soffre, ma anche alla sua famiglia, e che la scelta di ricorrere all’eutanasia o al suicidio medicalmente assistito costituisce, in molti casi, il risultato del mancato accesso del malato alle cure palliative e alla terapia del dolore.

Il Progetto di legge vuole quindi ridare vigore alla L.R. n. 7/2009 ‘Disposizioni per garantire cure palliative ai malati in stato di inguaribilità avanzata o a fine vita e per sostenere la lotta al dolore’.

La proposta normativa prevede che, al fine di garantire il miglioramento della vita del paziente e un supporto attivo alla famiglia, alle associazioni formalmente riconosciute a livello regionale e operanti nel settore, nonché a quelle che promuovono il diritto alla vita fino al suo termine naturale, venga assegnato un contributo straordinario: la Giunta regionale sarà impegnata a stanziare nel bilancio di previsione per l’anno 2024 una dotazione finanziaria di almeno 2.000.000 euro.

Inoltre, sempre in base a quanto previsto nel Progetto di legge, la Giunta regionale, nel bilancio di previsione 2024, per rifinanziare il contributo ai caregivers operanti nel territorio regionale sarà chiamata a destinare almeno 3.000.000 euro. Altri 300.000,00 euro, sempre nell’esercizio 2024, saranno destinati a finanziare altri oneri derivanti dall’applicazione della proposta normativa per dare sostegno all’attività dei Caregivers.

Oltre a Stefano Valdegamberi, Nicola Finco e Fabiano Barbisan, hanno partecipato Pino Morandini, ex magistrato del TAR, membro direttivo ‘Family Day’, vicepresidente nazionale del ‘Movimento per la Vita’ e Alberto Zelger, ex consigliere del Comune di Verona.

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Grazie Signore per queste persone e per la loro iniziativa benedicile

Cos’è l”eutanasia omissiva o omissiva?
Si fa fuori il paziente xché le cure costano troppo ?