Furono inviati insieme a evangelizzare la Mesopotamia e la Persia

Furono inviati insieme a evangelizzare la Mesopotamia e la Persia

di Giuliva Di Berardino

IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO DA UNA TEOLOGA LITURGISTA

Lc 6, 12-16

In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

Oggi è la festa degli apostoli Simone e Giuda. Il vangelo, tratto dal vangelo secondo Luca, ci racconta che l’elezione degli apostoli da parte di Gesù fu preceduta da una notte di preghiera trascorsa su un monte. Il monte è simbolo del distacco, dell’elevarsi dalla terra. Sul monte Dio parla, abita e si fa vicino. Era questa la percezione antica del monte e l’evangelista Luca, raccontandoci che Gesù, trascorse la notte in prega sul monte ci comunica che l’elezione di quegli uomini come apostoli non è un fatto secondario, perché il Signore, cioè Gesù Risorto e glorioso, ha scelto di continuare ad agire fino ad oggi nella sua Chiesa, attraverso  l’eredità di questi 12 uomini. Ma, la lettura attenta e meditata del testo di Luca ci aiuta a capire una grande verità che ci riguarda tutti, perché, dopo aver fatto l’elenco dei nomi di tutti e 12 gli apostoli, tra i quali ritroviamo quelli oggi festeggiati, Simone, detto Zelota originario di Cana di Galilea e Giuda, figlio di Giacomo, chiamato anche Taddeo, autore della lettera di Giuda inserita nel Nuovo Testamento, è scritto che Gesù discende, insieme ai 12, in un luogo pianeggiante. Al contrario del monte, il luogo pianeggiante è simbolo della vita quotidiana, ed è il luogo in cui si trova la folla, in cui vivono gli esseri umani, lì dove è più facile per la gente incontrarsi e riunirsi. In questo caso, il luogo pianeggiante è il luogo in cui è possibile incontrare Gesù per ottenere più facilmente la guarigione. Gli apostoli, allora, sono quei discepoli scelti per svolgere questo servizio: rendere più accessibile a tutti e favorire il più possibile l’azione di Gesù, la Sua guarigione.

Ringraziamo allora il Signore Gesù per aver scelto i 12 apostoli, in particolare i santi apostoli Simone e Giuda, che festeggiamo insieme oggi probabilmente perché secondo la tradizione furono inviati insieme a evangelizzare la Mesopotamia e la Persia. Chiediamo agli apostoli Simone e Giuda l’umiltà e la disponibilità a ricevere anche noi, come loro, la grazia di scendere dal monte e testimoniare di tutte le guarigioni che Gesù compie ancora oggi, nelle nostre giornate.

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