Firmato il Patto nazionale per il lavoro dignitoso
A cura della Redazione
–
A LAMEZIA TERME ISTITUZIONI, CHIESA, IMPRESE E PARTI SOCIALI RISPONDONO “PRESENTE” ALLA CHIAMATA DELLA FONDAZIONE AUGURUSA
È stato firmato nei giorni scorsi il Patto per il Lavoro Dignitoso e lo Sviluppo Sostenibile, nell’ambito dell’evento organizzato da Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti, CEI e Fondazione Antonio Emanuele Augurusa dal titolo “Tras-Formare il Capitale Umano per Sbloccare il Potenziale del Paese”, il convegno che si è tenuto lo scorso finesettimana a Lamezia Terme, dedicato al mismatch tra domanda e offerta di lavoro – con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero del Lavoro, della Regione Calabria e del Parlamento Europeo.
Presenti i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali, dei sindacati, e delle agenzie per il lavoro, che, a conclusione del convegno, hanno voluto concretizzare le osservazioni e gli interventi dei relatori che si sono succeduti, in un documento che ha accolto il contributo di tutte le categorie – sottoscritto da tutti i presenti.
Ad aprire il convegno, sabato, i padroni di casa Francesco Augurusa, Presidente di UCID Calabria e della Fondazione Antonio Emanuele Augurusa, Gianluca Galletti, Presidente di UCID Nazionale, Benedetto Delle Site, Presidente del Movimento Giovani UCID Nazionale e il Sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro, insieme a S.E.R. Mons. Attilio Nostro, Vescovo Mileto-Nicotera-Tropea e Leopoldo Chieffallo, Presidente di LameziaEuropa Spa.
A rappresentare il Governo come parte attiva dei lavori l’On. Paola Frassinetti, Sottosegretario di Stato presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, l’On. Lucia Albano, Sottosegretario di Stato presso il Ministero Economia e Finanze e l’On. Wanda Ferro, Sottosegretario di Stato presso il Ministero dell’Interno.
E poi l’ex ministro Tiziano Treu, già Presidente del Cnel, Pompeo Savarino, Capo Dipartimento a Palazzo Chigi, Stefano Menghinello di ISTAT, il Cavaliere del Lavoro Fabio Storchi, che ha ribadito il successo del progetto Virtus Lab, lanciato insieme a Fondazione Augurusa qualche anno fa, evidenziandone l’unicità sul panorama nazionale, Paolo Ricotti del Patronato delle ACLI e Antonio Russo dell’Alleanza contro la Povertà, Federico Iadicicco di ANPIT, Francesco Piemonte del Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiano, a testimonianza dell’ampia partecipazione e condivisione d’intenti che va dalle istituzioni all’impresa, dalla Chiesa al terzo settore.
Tra le istituzioni intervenute alla seconda giornata, il Ministro delle Imprese Adolfo Urso e il Ministro del Lavoro Maria Elvira Calderone, a ricordare come il lavoro dignitoso sia un obiettivo che deve unire gli sforzi di tutti gli attori, in primis le istituzioni, al fine di sostenere i territori ed evitare un divario insanabile tra lavoratori e lavoratrici e tra diverse regioni del Paese, tutelando i più fragili ma accompagnando al lavoro quante più persone possibile.
Intervenuto anche il Ministro della Disabilità Alessandra Locatelli, che ha sottolineato ugualmente la necessità della sinergia tra istituzioni, privati e società civile, con un ricordo particolare ad Antonio Emanuele Augurusa, dalla cui tragica storia la sua famiglia ha potuto trarre – tramite l’attività della Fondazione Augurusa – forza e progettualità per l’intera comunità, proprio con un approccio di comunione e di confronto.
Un plauso all’iniziativa principale della Fondazione Augurusa, il Modello Virtus Lab, anche dal Ministro per la Famiglia Eugenia Roccella, che ha evidenziato il legame tra benessere e possibile aumento della natalità, contemporaneamente al contrasto all’esodo giovanile verso l’estero.
E ancora il Vice Ministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi e il Vice Ministro del Lavoro Maria Teresa Bellucci, che ha sottolineato il ruolo dell’innovazione digitale nel mondo del lavoro, dove deve sempre rimanere alta l’attenzione sul fattore umano, sulla persona e sulla difesa della vita – pur ricordando un milione di posti di lavoro non coperti e la difficoltà delle imprese di assumere lavoratori a bassa qualifica, proprio come paradosso del pervasivo ruolo della digitalizzazione.
Ricordato anche lo sforzo del Governo nel contrasto allo skill mismatch dal Consigliere della Presidenza del Consiglio Renato Loiero, che ha segnalato la recente attivazione della piattaforma SIISL, pensata in risposta alla necessità di incontro tra aziende e lavoratori, e ha portato tutto il supporto del Governo all’evento, alle idee e ai progetti di UCID e della Fondazione Antonio Emanuele Augurusa di contrasto allo skill mismatch, e in particolare al Modello Virtus Lab, buona pratica incentrata sull’inserimento lavorativo attraverso la formazione adeguata alle specifiche esigenze delle aziende.
INAPP, parte attiva del convegno, ha inserito l’evento nell’Anno europeo delle competenze, inquadrandolo nel più generale sforzo europeo per la qualificazione dei giovani e la riqualificazione dei lavoratori e dei disoccupati, uno dei sei temi su cui il convegno ha focalizzato l’attenzione, insieme alla valorizzazione del territorio e delle sue risorse, alle nuove generazioni e alle famiglie, alla sinergia tra pubblico e privato, al futuro del lavoro, allo sviluppo sostenibile.
Tra i temi affrontati, al microfono di Luciano Regolo di Famiglia Cristiana, anche l’esodo dei giovani dal Sud, e dall’Italia in generale – come ha ricordato anche il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, intervenuto in mattinata a ricordare quanto sia difficile investire nella regione calabrese a causa dell’impossibilità, per i giovani, di crescita, sviluppo e scelta del proprio percorso di vita, evidenziando come l’obiettivo delle istituzioni locali sia quello di investire sulla formazione degli inoccupati, per fornire loro delle opportunità. Dal territorio calabrese anche l’On. Domenico Furgiuele, che ha segnalato l’importanza dell’Agenda Sud, iniziativa promossa dal Ministro Valditara, volta anche al contrasto alla problematica del mismatch nel Meridione – ricordando allo stesso tempo le recenti morti sul lavoro, tra cui l’ultima proprio a Lamezia Terme.
Ampia anche la rappresentanza ecclesiastica, a partire da quella di Monsignor Giuseppe Baturi, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana – co-organizzatore dell’evento – che ha sottolineato la necessità di dare a tutti la possibilità del lavoro come strumento di inserimento nelle comunità umane, a beneficio in special modo dei giovani, attraverso il dialogo con la Chiesa e con le istituzioni. Supporto e sostegno all’iniziativa anche da parte del Cardinal Zuppi, Presidente della CEI, intervenuto nella prima delle due giornate ad evidenziare il “principio del lavoro come diritto e mezzo per esprimere e accrescere la dignità umana nella partecipazione alla creazione”, ricordando il ruolo di trasformazioni e cambiamenti in tale momento storico, senza dimenticare la propria missione di pace. Richiami alla situazione dei territori dilaniati dalla guerra – ricordati più volte nell’ambito del convegno – anche da parte di Monsignor Francesco Savino, Vescovo di Cassano all’Jonio e Vice Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che sabato pomeriggio ha consegnato agli ascoltatori, reduce da una recente visita in Serbia, non trascurando di menzionare anche l’Ucraina, dove è stato qualche mese fa.
A conclusione dei lavori dei tavoli tematici che si sono tenuti al Polo LameziaEuropa SpA, Mons. Savino ha insistito sulla necessità di un nuovo Risorgimento politico, culturale e antropologico del Sud Italia partendo dalle risorse umane e da un cambiamento del sistema culturale, per ridare speranza ai giovani, con il dialogo e l’ascolto, e per renderli protagonisti della società. Presente anche il parroco della Chiesa di San Benedetto, Don Domenico Cicione Strangis, il quale ha evidenziato il valore del donare tempo e competenze a favore del prossimo, con approccio caritatevole anche in ambito lavorativo.
Ai tavoli tematici, momento cruciale dei lavori, cristallizzati negli impegni tracciati nel Patto siglato domenica, un’ampia rappresentanza di tutte le parti sociali a livello nazionale: Camera di Commercio, Unioncamere, UNCEM, ANCEP, INAIL, ANCE, Federalberghi, la Bcc Calabria Ulteriore, e ancora gli atenei calabresi ma anche Luiss, Università Cattolica del Sacro Cuore, La Sapienza, Link University, nonché una fortissima presenza del Terzo settore e degli uffici pastorali del territorio calabrese.
La necessità di riforme e di investimenti nella formazione, intesi come investimenti per l’economia del Paese, è stata evidenziata non solo dagli esponenti istituzionali, ma anche dal mondo accademico, che ha segnalato le opportunità offerte dalla programmazione europea nel supporto alle famiglie e alle persone più vulnerabili, mentre oggi circa il 25% della popolazione giovanile è esclusa da percorsi di formazione – con il risultato di alimentare il lavoro illegale. Anche dal punto di vista accademico, ha ricordato Massimo Minella di Repubblica, si sente la necessità di intercettare le esigenze dei giovani – uno dei punti che il Patto va a cristallizzare.
Forte anche la presenza della parte imprenditoriale, innanzitutto rappresentata dal Presidente di UCID Gian Luca Galletti, il quale, focalizzandosi sulla complessità della problematica e della conseguente risposta, ha richiamato l’impegno di tutti gli attori (imprese, associazioni d’imprese, istituzioni, terzo settore) per concertare una risposta comune e agire in sinergia, con la facilitazione del supporto dei decisori politici. Da lui anche un appello al mantenere viva la relazione interpersonale in un momento di diffusione del modello dello smartworking, per favorire l’incontro e il dialogo. Da UCID Giovani, e dal suo Presidente Benedetto delle Site, l’esortazione a far ritornare i giovani verso le istituzioni, rilanciando un progetto che veda il capitale umano contabilizzato nei bilanci delle imprese, il che porterebbe ad un aumento considerevole di competitività delle imprese italiane.
Un messaggio di speranza anche dal Presidente di SVIMEZ Adriano Giannola, che ha ricordato due priorità, coesione sociale e riduzione delle disuguaglianze, su cui basare i nuovi investimenti possibili grazie alle risorse del PNRR, e ha lanciato un appello a ritornare a privilegiare condivisione e confronto, che rimettano in sesto il motore del Sud che fu fondamentale durante gli anni del miracolo economico italiano.
A relazionarsi tra loro e con i moderatori Domenico Gareri, di Life Communication, e Claudia Marin del Quotidiano Nazionale, i membri di un corposo panel conclusivo che ha riunito le Agenzie per il Lavoro Adecco, Randstad, Manpower e Gi Group, le associazioni datoriali Confindustria, FenImprese, CONFAPI e Confimprenditori, e i sindacati CISL, CISAL, UGL e CONFSAL, per interrogarsi insieme su scenari e futuro del Paese. Evidenziata nell’ambito del panel la necessità di una trasformazione del sistema educativo in funzione dell’inserimento lavorativo e dei servizi per l’impiego che possano includere gli sforzi del Terzo Settore e la responsabilità sociale di impresa, in un momento storico che è anche interessato da massicce dimissioni, emigrazioni di talenti e ridimensionamento scolastico.
Il capitale umano – al centro delle riflessioni della due giorni – è il potenziale dei territori, delle famiglie e delle imprese stesse: a richiamare la necessità di un salario dignitoso e della conciliazione di lavoro e vita familiare, i sindacati, concordi anch’essi sul creare sinergia tra amministrazioni locali, imprese e forza sociali per favorire l’incrocio tra domanda e offerta, con una particolare attenzione al territorio; appelli anche a favore dell’iniezione da parte delle istituzioni di risorse per costruire infrastrutture necessarie allo sviluppo territoriale, nell’ottica della costruzione del lavoro stesso.
A chiudere la due giorni il Presidente della Fondazione Antonio Emanuele Augurusa e di UCID Calabria Francesco Augurusa, che ha ribadito il successo del modello Virtus Lab e dell’iniziativa, evidenziandone l’importante risultato: “una grande alleanza trasversale inclusiva è avvenuta oggi, un piccolo miracolo, cioè un’azione sinergica che possa ridare qualità della vita alle persone, comprese coloro che hanno perso il lavoro e devono sostenere le loro famiglie, e ridare contemporaneamente produttività e competitività alle aziende, per stimolare i giovani, partendo dall’educazione e dalla dignità delle persone e delle comunità”.