Un’ennesima crepa della società contemporanea
di Don Antonello Iapicca
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LUDOPATIE, DIPENDENZE E NOSTALGIA DELL’AMATO
Facile alzare il dito, giudicare e pontificare su comportamenti sbagliati, giustificando comunque le scommesse legali, come il gioco d’azzardo che, a reti unificate, non a caso spopola in televisione proprio nell’ora di maggior ascolto.
Mentre in questa ennesima crepa della società contemporanea, appare evidente il vuoto infinito di chi raggiunge tutto quello che tutti pensano e dicono di dover raggiungere per essere realizzati e quindi felici, e scopre che quel tutto non sazia.
Al netto della fragilità e della debolezza arpionata dalla malavita, è lo stesso vuoto che si cerca di colmare con il porno, la droga, e mille altre piccole e grandi dipendenze, oltretutto legali o in via di legalizzazione. Il vuoto che nessuno vuole accettare e mostrare, perchè nessuno ha una risposta su come colmarlo.
Non bastano neppure i consigli motivazionali e le svariate occupazioni del tempo e della mente, pur buone. Il vuoto è infinito, e può colmarlo solo Qualcuno che ha vinto la morte e la barriera che essa oppone al bisogno di eterno che tutti portano dentro.
Qualcuno che è Cristo, proprio Colui che questa società ha rifiutato, senza sostituirlo con alcunchè possa saziare davvero il cuore. Ma chi lo ha conosciuto sperimentando il suo amore, ha conosciuto la pienezza che compie e sazia cuore, spirito, mente e corpo, la vita. Per questo non ha bisogno di cercare cose, emozioni e persone con cui colmare il suo vuoto.
Tutti siamo stati creati in Cristo e in vista di Lui, per questo in tutti è invincibile la nostalgia di Lui. Tutto ciò che non è vissuto in Lui, con Lui e per Lui graffia il nostro intimo più profondo facendolo sanguinare con la nostalgia della pienezza e del compimento che solo l’intimità con Lui può donarci. E solo nella Chiesa, Sposa di Cristo, questa nostalgia dell’Amato può trovare soddisfazione nell’incontro e nell’unione intima con Lui, attraverso l’ascolto della Parola di Dio, i Sacramenti e la comunione celeste che Dio dona ai suoi figli.
Per questo solo la comunità cristiana può salvare le persone, riconsegnandole piano piano, con pazienza, alla loro autentica realizzazione, illuminando l’insoddisfazione e il vuoto che la storia di ciascuno fa sperimentare, come i segni della nostalgia e del desiderio del Cielo, del Paradiso, dell’amore infinito e incorrotto. Di Cristo, l’Amato per il quale, e solo per il quale siamo stati pensati, creati e amati.