Continuano i salotti televisivi degli esperti giudicanti

Continuano i salotti televisivi degli esperti giudicanti

di Gian Piero Bonfanti

CONTINUA IL TRISTE SPETTACOLO SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI COLORO CHE SI ABBEVERANO ALLA FONTE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA

Continua il triste spettacolo sotto gli occhi di tutti coloro che si abbeverano alla fonte dell’odio e della violenza. Come in un antico anfiteatro aumenta il numero dei gladiatori che lotta per la propria vita, e la conseguenza diretta è che anche gli spettatori sono trepidanti sugli spalti. Tutti pronti a girare il pollice verso l’alto o il basso, a seconda del gradimento, dipendentemente da chi si ritiene possa avere ragione o meno.

Una guerra qui, una là. Cosa contano le vite umane se poi c’è qualcuno che passa giornate ad esprimere giudizi, a dire chi ha ragione, a parteggiare per una parte o per l’altra? Tanto, chi soccombe è sempre qualcuno lontano, che, poiché non lo si conosce, appare come una comparsa di un film, uno spettacolo che non ci tocca da vicino e quindi non ci appartiene. In fondo, cosa sono qualche migliaia di morti in un paese o in un altro quando poi ci sono i “programmoni televisivi” che vedono persone scontrarsi per dare ragione ad una parte o l’altra?

Ciò che conta è la spettacolarizzazione. Sembra quasi che non importi più a nessuno della gente comune, di coloro che non hanno alcuna colpa e che molto probabilmente sono molto lontani da questi giochi di potere. Ma lo vogliamo capire che in un conflitto non esiste una parte che ha completamente ragione ed un’altra che ha completamente torto? Ma ci rendiamo conto che chi ci lascia la pelle sono quasi sempre persone che non c’entrano con queste guerre? Possiamo realizzare che anche un solo morto è una tragedia anziché abituarci ad accettare notizie di migliaia di vittime?

Poi ogni tanto nell’arena ci infiliamo qualche cristiano da dare in pasto alle bestie feroci, ed il gioco è fatto: la sete di violenza viene saziata. Invece di passare serate a parlare del nulla ed a spendere soldi nei salotti televisivi, potremmo auspicare ad una azione che possa aiutare a portare un po’ di pace (vera) nel mondo? Iniziamo col cercare di non spettacolarizzare le tragedie per poter ristabilire un minimo di equilibrio. Se poi ogni tanto ci ricordassimo di pregare per coloro che soffrono sicuramente avremmo anche un aiuto divino.

«Beati i costruttori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9). Alcune guerre sono più “giuste” di altre, ma tutte le guerre sono in ultima analisi conseguenza del peccato. I cristiani non dovrebbero desiderare la guerra, ma nemmeno dovrebbero opporsi al governo che Dio ha posto in autorità su di loro (Romani 13,1-4; 1 Pietro 2,17).

La cosa più importante che possiamo fare in tempo di guerra è pregare, chiedendo una santa sapienza per i nostri governanti, pregare per l’incolumità del nostro esercito, pregare per una veloce risoluzione del conflitto e pregare che le perdite siano minime — da entrambe le parti del conflitto (Filippesi 4,6-7).

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