Totò Cuffaro: “I cattolici devono contare di più nello scenario politico”
di Bruno Volpe
–
L’EX PRESIDENTE SICILIANO: “LA DC COME IDEA NON È MAI MORTA”
“Lo scopo? Riportare ideali e valori anche nella scheda elettorale ai tanti sfiduciati della politica”: lo dice in questa intervista l’ex governatore e senatore siciliano Totò Cuffaro che ha rifondato la Dc della quale è segretario nazionale. I prossimi 5, 6 e 7 ottobre a Ribera ( Agrigento) si terrà la Festa dell’ Amicizia.
Cuffaro, lei ha rifondato la Dc, con quale scopo e perchè?
“Lo scopo è riportare ideali e valori, anche come simbolo nella scheda elettorale, ai tanti sfiduciati della politica. Molti ormai non credono più ai partiti. Il mio intento è ridare legittimazione alla cultura cattolica, alla dottrina sociale della Chiesa nell’ agone politico, rifacendomi a don Sturzo, a De Gasperi, insomma a quello che la Dc di una volta rappresentava e dei quali si sente la mancanza. I cattolici a mio avviso devono contare di più nello scenario politico ed avere un punto di riferimento certo”.
Non le sembra ardita l’idea di riesumare la Dc?
“Affatto. Per la semplice ragione che la Dc come idea non è mai morta, ne sentiamo la mancanza da un lato e la necessità dall’ altro. E’ rimasta a mio avviso nei cuori della gente e dello stesso elettorato. La politica vera in Italia manca da quasi trent’ anni. Non abbiamo più riferimenti ideologici e ritengo che dalla Sicilia siamo partiti bene “.
In che senso?
“Qui abbiamo ottenuto buoni risultati e allora ci siamo chiesti: perchè non riportare una buona volta i valori cattolici al ruolo che gli spettano?. Tra i nostri punti cardine ci sta il rispetto e il rilancio di una istituzionne che è basilare, la famiglia naturale, insieme ai postulati della dottrina sociale della Chiesa che sono centrali, e vado alla idea di solidarietà, di centralità della persona umana, dell’ accoglienza per chi sfugge da guerre e da fame e va accolto come dice il Papa. In quanto alla famiglia, io non sono contro i vari tipi di amore, ci mancherebbe altro, rispetto tutti. Però la famiglia naturale è una cosa diversa, è fondata da un uomo e una donna aperti al dono della vita”.
Lei è medico, nella dottrina sociale della Chiesa ci sta una sanità che sia alla portata di tutti. Oggi si ha la sensazione che la crisi del Servizio Sanitario Nazionale abbia creato al contrario una sanità per gli abbienti…
“Purtroppo le disparità sociali ci sono sempre state e non è una novità che chi ha più possibilità, piaccia o non piaccia, vive meglio. Tuttavia la salute è un diritto previsto dalla Costituzione e deve essere garantito a tutti, al ricco come al povero. Noi in Italia abbiamo un Servizio Sanitario Nazionale, o meglio un’ assistenza pubblica, tra le migliori del mondo, però bisogna investire di più sulla salute, pagare maggiormente il personale medico ed infermieristico, comprare tecnologie e macchinari in modo tra l’ altro da abbassare i tempi delle liste di attesa e fare in modo di limitare i viaggi della speranza o zone prive di macchinari efficaci. Insomma, dobbiamo spendere in tecnologia medica”.
Cuffaro, lei è credente, che cosa pensa di Papa Francesco?
“A mio avviso fa bene, è diverso nello stile da Giovanni Paolo II e dallo stesso Ratzinger. La Chiesa e la cattolicità vivono un periodo difficile, e abbiamo il dovere da credenti di difendere e conservare i valori fondamentali della cattolicità e della dottrina sociale. Se proprio devo fare una considerazione, con un certo rammarico, torno al famoso Family Day al quale ho partecipato”.
Che cosa vuole dire?
“A quella importante e bella manifestazione in favore della famiglia vi erano sicuramente tanti preti e vescovi, tuttavia mancava la presenza ufficiale della Chiesa cattolica come istituzione, e non ho compreso il motivo. Invece abbiamo il dovere di testimoniare pubblicamente la nostra fede e i valori tra i quali appunto ci sta ed è rilevante, quello della famiglia. Se si ammala una cellula dell’ organismo, ricordo che poi si ammala tutto il corpo. Bisogna evitare questo. Ecco perchè a mio avviso è decisiva la presenza di un partito cattolico, quello che un tempo era la cara Dc. Noi ci stiamo riprovando con onestà intellettuale e chiarezza”.
Appuntamento a Ribera il 5, 6, 7 Ottobre ( Agrigento) per la Festa dell’ Amicizia proprio come la Dc di un tempo. Totò Cuffaro con coraggio e tanta determinazione ci sta provando. I risultati sin qui, almeno in Sicilia, sono stati più che apprezzabili.