Umanesimo e Nuovo Ordine Mondiale hanno a che fare più con l’Anticristo che con Cristo
di Padre Giuseppe Tagliareni
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QUANDO IL CULTO DIVENTA UN INSULTO A DIO
Isaia è uno dei profeti maggiori. Visse nel regno di Giuda nel secolo VIII a. C. Intorno al 740 a. C. ebbe nel tempio di Gerusalemme la visione iniziale della sua vocazione profetica, a cui fu fedele tutta la vita. È lui che annunzia tante cose del Messia, che puntualmente si realizzeranno in Gesù, tra cui la nascita da una vergine e la morte tragica. Ma Dio usa il suo profeta anche per preparare un popolo ben disposto, a cominciare dai suoi stessi contemporanei, per lo più infedeli all’antica Alleanza.
Il loro culto è diventato un insulto a Dio, perché solo esteriore e fatto di offerte di agnelli e di vitelli, mentre “il loro cuore è lontano da Me”. “Lavatevi, purificatevi, allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova”. Un culto senza carità e giustizia è falso: anche per questo motivo alcuni si allontanano dal tempio.
Per essere veri apostoli di Cristo, bisogna amarlo più della famiglia e della stessa vita. Egli non è venuto a portare pace sulla terra, ma la spada: cosa che stride con quei ministri e capi religiosi che proclamano una fratellanza col mondo intero. Essi parlano di umanesimo e di Nuovo Ordine Mondiale: cose che han da fare più con l’Anticristo che con Cristo.