Hitler, la Thule e il vertice occulto al potere (Influenze esoteriche sul Nazionalsocialismo)

Hitler, la Thule e il vertice occulto al potere (Influenze esoteriche sul Nazionalsocialismo)

di Francesco Bellanti

COME SI CONQUISTA IL POTERE – HITLER E LE SOCIETÀ OCCULTE (SECONDA, E ULTIMA, PARTE)

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Le origini del partito nazionalsocialista sono intimamente connesse con una società segreta antisemita, il Germanenorden, che cambiò nome nel 1918 in Società Thule. Il braccio politico di questa società divenne il DAP, il Partito dei lavoratori tedeschi, che nel 1919, quando ne fu a capo Hitler, diventò Partito nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi (NSDAP).

Le idee di Guido von List, Lanz von Liebenfels e dei teorici völkisch del secolo precedente influirono potentemente sulla struttura e l’organizzazione politica fino a indirizzarne le strategie future di conquista, come sostiene tra gli altri anche Giorgio Galli. Il programma politico dell’Ordine dei Germani fu elaborato da Rudolf Glauer von Sebottendorff, ed era un programma che possiamo definire più precisamente gnostico-politico. Tra le altre cose, i suoi esercizi di concentrazione, che si indirizzavano verso la percezione interiore dei colori, influenzarono anche Himmler, che suggeriva tecniche di meditazione alle sue SS basate sulla visualizzazione dei colori di Ignazio di Lojola. Il Germanenorden fu interpretato come una società segreta iniziatica in cui potere applicare anche a livello politico le pratiche mistiche apprese dai massoni turchi, aspetto che ritroveremo nel nazismo. Per farla breve, il 18 agosto 1918 i massimi esponenti del Germanenorden presenziarono alla dedicazione della nuova loggia, che assumerà ufficialmente il nome di Thul-Gesellschaft, cioè Società Thule.

Questo nome fu scelto perché identificava la mitica isola nordica originaria degli ariani. Questa società pubblicamente era un’associazione nazionalista che aveva lo scopo di annullare l’influenza ebraica sulla Germania e di ripristinare la potenza tedesca secondo l’ideale pangermanista. Le direttive politiche razziste del Germanenorden sono riportate da R. Petitfreère: “L’ordine non accetta quale membro che un tedesco in grado di dimostrare la purezza del suo sangue fino alla terza generazione. Le donne non saranno ammesse che nel grado di amicizia e sarà loro permesso di aver relazioni coniugali soltanto con un tedesco di sangue puro. Una speciale attenzione dovrà essere posta nella propaganda razziale. Sarà necessario applicare all’uomo le esperienze che si sono fatte nel regno vegetale animale e si dovrà dimostrare che la causa di ogni malattia e miseria consiste nella mescolanza delle razze.” (R. Petifreère, La mistique de la croix gammée, Paris, 1962, pag. 284).

La direzione dell’Ordine era a Berlino ma logge razziste furono create in molte importanti città. Sembra evidente che Hitler, come anche lo stesso Galli sostiene, abbia fatto parte di questa società avendo lui guidato il DAP, che cambierà in NSDAP. Questa società, comunque, ebbe sempre un forte sostrato ermetico-esoterico, che doveva espandere sul piano politico i propri ideali a tutta la nazione tedesca. Tra gli altri programmi politici della Thule, oltre l’antisemitismo vi erano la diffusione di conoscenze antropologiche, l’estensione a tutta la razza tedesca dei principi del pangermanesimo, la lotta contro tutto ciò che non è germanico. Pare evidente la somiglianza di questo programma con quello nazista enunciato da Hitler nel Mein Kampf.

Anche Joachim Fest è convinto delle influenze religiose e politiche della Thule sul nascente Nazionalsocialismo. Infatti, parlando di Sebottendorff, afferma che “assai precocemente era entrato nella sfera di influenza di ideologi di estrema destra, come Theodor Fritsch o Lanz von Liebenfels, il cui maniacale razzismo non immune da connotazioni occultistiche aveva agito anche sul giovane Hitler” (Joachim Fest, Ibid., pag. 139).

L’ideologia della Thule è possibile individuarla anche nella dottrina delle SS di Heinrich Himmler, che, secondo i progetti di quest’ultimo, dovevano diventare il nuovo popolo tedesco, la “crema” ariana del Nuovo ordine nazista. Ospiti conferenzieri della Thule furono Gottfried Feder, Alfred Rosenberg e Dietrich Eckart. Invece, vi furono membri Rudolf Hess e Hans Frank. Secondo la ricostruzione di Alfred Rosenberg, futuro celebre filosofo del nazismo e membro della Thule, la società era una sorta di club che si occupava di preistoria germanica e rifiutava il giudaismo ma senza essere politicamente attiva, anche se in realtà poi si è scoperto che era attiva anche sul piano politico. Il DAP in origine prese dalla Thule solo alcune vaghe idee antisemitiche, e secondo lo storico Fest “il partito non andò al di là delle confuse concezioni moventi e obiettivi di una ristretta cerchia di bevitori di birra […]. Dai verbali delle riunioni, risulta che i partecipanti oscillavano tra dieci e quattordici; vi si parlava soprattutto dell’onda tedesca, del trauma della guerra perduta, di antisemitismo” (Joachim Fest, Ibid., pag. 141).

Hitler partecipò ad una riunione del DAP del settembre 1919 e due giorni dopo vi si iscrisse ed ebbe la tessera numero 7; il due marzo 1920, diventato capo del DAP, lo trasformò in NSDAP e scelse come simbolo la croce uncinata già utilizzata dai membri della Thule. Egli stesso scrisse nel Mein Kampf nella croce uncinata si riconosceva l’impegno a combattere per l’affermazione dell’uomo ariano.

Qualcos’altro si deve dire su questa società. Attivi sostenitori della incubatrice del Partito nazionalsocialista, la Thule Gesellschaft – nelle sedi della quale si riunivano –  erano i Gesellen, che probabilmente ebbero un intenso scambio culturale con la Thule. Chi erano questi Gesellen?

I Fahrende Gesellen (Soci peripatetici), era la sezione giovanile della DHV, e fu fondata nel 1909. La DHV era la maggiore organizzazione sindacale impiegatizia e faceva proprie le idee socioeconomiche di Adolf Stoecker (Halberstadt 1835 – Gries, Bolzano, 1909), un teologo e uomo politico tedesco che si era levato contro la concentrazione del potere economico in poche mani, dal momento che l’oligopolismo era tutt’uno con la presunta dominazione ebraica del mondo economico tedesco. L’eliminazione degli ebrei da questo avrebbe ridato il benessere alle classi che ne erano state private; e Stoecker invocava l’avvento del corporativismo contro il parlamentarismo, e la DHV si considerava erede di Stoecker, il suo nazional-patriottismo non si limitava all’antisemitismo, grazie alle ampie risorse di cui disponeva, sovvenzionava molte attività nazional-patriottiche. “La sezione giovanile della DHV si era proposta di far riscoprire ai giovani le bellezze della natura, del paesaggio tedesco, le virtù della cultura contadina del Volk, e i suoi membri partecipavano a festival neogermanici non dissimili da quelli del Movimento giovanile, nel corso dei quali si esaltava la storia del popolo tedesco con canti di tono eroico e ballate popolari. Naturalmente, non c’erano solo gli aspetti idillici, molti capi dell’associazione si occupavano dei problemi della nazione, cioè del Volk, e provavano a risolverli. Molti avevano combattuto per la patria e si iscrivevano a associazioni ex combattentistiche o ai Bund” (George L. Mosse, Ibid., pag. 325).

Questa società, dunque sin da subito fortemente antisemita, razzista e  völkisch, che aveva come simbolo la svastica, arrotondata a mo’ di disco solare, fu fondata nel 1910 da Felix Nieder. Il 18 agosto 1918, fu trasferita a Monaco di Baviera, su iniziativa di Rudolf Glauer. Secondo alcuni studiosi, non sembra certo che abbia avuto agli inizi forte contenuto esoterico e occultistico, mentre pare che sia nata anche come forza anti-rivoluzionaria per combattere sia la Rivoluzione di novembre del 1918-19, sia lo Stato libero di Baviera, proclamato da Kurt Eisner il 7 novembre 1918 a Monaco, sia, infine, la Repubblica bavarese dei Consigli nata dopo l’assassinio di Kurt Eisner. Questi, intellettuale ebreo e sostenitore della Lega delle Nazioni, il 7 novembre 1918, come detto, aveva proclamato la nascita di una Repubblica Socialista a Monaco, destando le ire dei nazionalisti tedeschi che temevano la realizzazione del disegno di Marx e Engels in tutta la Baviera, ovvero in tutta la Germania, con una Repubblica Socialista a Berlino. Il 9 novembre 1918 von Sebottendorff pronunciò un appassionato discorso davanti alla Thule, incitando i membri a una resistenza contro l’Armata Rossa, e divenendo il capo della Thule di Monaco.

Finì la sua ragion d’essere quando la Repubblica bavarese venne schiacciata nel sangue dall’esercito governativo anti-rivoluzionario spalleggiato dai Freikorps, i “Corpi franchi”, organizzazioni paramilitari di destra, e venne sciolta nel 1925. Per altri fu sciolta prima, come vedremo, nel 1919. Rudolf von Sebottendorff aveva acquistato nel 1918 il Münchener Beobachter, un piccolo settimanale locale stampato per la prima volta nel 1868. Sebottendorff lo rinominò Munchener Beobachter und Sportblatt facendone l’organo di stampa ufficiale della ThuleDietrich Eckart fornì la somma necessaria all’acquisto, sebbene von Sebottendorff provenisse da una famiglia molto ricca. Anni più tardi, il giornale cambierà di nuovo nome e diventerà il Völkischer Beobachter, l’organo di stampa ufficiale del partito nazista. I fondamenti teorici della società furono soprattutto le teorie del professore di geopolitica Karl Haushofer, convinto assertore del ritorno della grande Germania e dell’espansione ad est, al fine di costituire un solido “spazio vitale” che avrebbe a sua volta garantito il dominio sul mondo, poi dagli insegnamenti di un singolare monaco cistercense allontanato dalla Chiesa cattolicaAdolf Lanz von Liebenfels, fondatore dell’“Ordine dei nuovi Templari”, una sorta di setta che predicava l’esistenza della razza superiore formata dagli ariani, ritenuti semidei, col compito di liberare il mondo dagli ebrei.

Sono tutti personaggi che abbiamo già incontrato.

La Società Thule si ispirò molto anche al Buddhismo tibetano, deformandone però i contenuti, ed anche alle dottrine esoteriche di madame Helena Petrovna Blavatsky, la celebre medium e occultista, fondatrice della Società Teosofica Internazionale, che sosteneva di essere in contatto telepatico con gli antichi “Maestri sconosciuti”, i sopravvissuti di una razza eletta, che sarebbe vissuta tra Tibet e Nepal, i quali si sarebbero rifugiati in seguito a una spaventosa catastrofe nelle viscere della terra, dove avrebbero fondato una straordinaria civiltà sotterranea, la mitica Agarthi.

Questa confusa eredità ideologica della Thule fu poi fu raccolta, come detto, dal Partito Nazionalsocialista Tedesco dei LavoratoriAdolf Hitler e il suo movimento forgiarono il loro pensiero iniziando la loro scalata politica proprio all’ombra di personaggi controversi come Glauer ed Eckart. Hitler fu iniziato alla Società Thule nel 1919 da Dietrich Eckart, che in quel periodo ne era il leader. Hitler dedicò successivamente il Mein Kampf a Eckart. Non ci sono testimonianze in merito al fatto che, dopo l’iniziazione, Hitler abbia preso parte a riunioni della Thule. Nel 1920 Hitler diventerà la guida del Partito Nazionalsocialista.

Queste idee, nel loro complesso, sono anche sostenute da Giorgio Galli.  La Thule è il nucleo del movimento nazista: entrambi i gruppi usano come simbolo la croce uncinata, già emblema degli ariosofisti austriaci. Questa catena esoterica suscita perplessità, perché la strategia del Führer consistette fin dall’inizio nel mettere temporaneamente in secondo piano l’esoterismo per costituire un partito “sociale” e di massa e per sviluppare un’azione politica diretta sulla base di un programma immediato. Il vertice nazista conserva quindi intatte le proprie convinzioni derivate dall’ariosofia, benché un corpus esoterico dottrinale organico probabilmente non sia mai stato elaborato. Esiste invece questa componente, questo nocciolo culturale occultista basato sulla fantastoria e sulle presunte leggi occulte dell’ariosofia. Infatti “uno degli iniziati di Thule membri del partito nazista è esattamente Dietrich Eckart (già legato a Tarnhari e Schuler, come ho già detto ma anche sotto l’influsso di von List e di Lanz von Liebenfels), il mentore di Hitler. Da tutto ciò Mosse conclude che la visione del mondo del Führer reca evidenti tracce del pensiero di Schuler. Io sono d’accordo: da questi uomini e cenacoli, Hitler deriva l’idea di un rapporto particolare, magico, tra forze cosmiche e individui particolarmente dotati” (Giorgio Galli, Intervista sul nazismo magico, Torino, Lindau, 2010, pagg. 79-80).

Galli continua dicendo che Hitler fa parte di un’associazione di intellettuali formatasi in un ambiente culturale la cui nota dominante è la componente occultista. Questo gruppo di intellettuali deriva, come detto, dalla società esoterica Thule (da loro trasformata in partito politico), e tiene per sé esoterismo e occultismo mettendo in primo piano l’organizzazione politica. Sostiene ancora Galli che questo gruppo è d’accordo con Hitler nel mettere in secondo piano le pur perduranti componenti esoteriche. Infatti, Hitler è un abile organizzatore politico che criticherà poi le piccole sette che si logorano nei contrasti interni. Da qui la rottura con quegli occultisti oltranzisti (von Sebottendorff, Ludendorff) che non condividono questa strategia, e che sono quindi messi da parte (von Sebottendorff abbandona la Thule già nell’estate del 1919 e va a vivere all’estero).

Hitler, secondo Galli, è un vorace lettore; sicuramente non è il vagabondo, lo hippy venuto da Vienna descritto dal suo biografo Joachim Fest. Egli doveva essere già conosciuto in quel microcosmo che dall’Austria di von List e di Lanz von Liebenfels si estendeva alla Monaco di Schuler, Tarnhari, Eckart e von Sebottendorff. Così si spiega la fiducia che ripone in lui il gruppo di intellettuali di formazione esoterica che trasforma la Thule in partito. Partendo da convincimenti comuni – naturalmente condivisi da Hitler – questo gruppo di intellettuali deve aver visto nel  Führer un uomo ricco di quelle particolari doti che rendono adatti ad assumere una determinata leadership.

Quali doti? Galli sostiene che Hitler aveva doti forse quasi medianiche.  Hitler proviene da Braunau, località austriaca nota per aver dato i natali a molti medium e veggenti. È una tradizione, questa di Braunau, che andrebbe verificata attentamente. Doti forse quasi medianiche, dunque, forse coltivate a contatto di gruppi come quello di Lanz von Liebenfels nel 1909, come quello di von Sebottendorff nel dopoguerra, e attraverso la frequentazione dell’astrologo Erik Hanussen. “Se la mia ipotesi circa queste presunte doti di Hitler è corretta, allora è valida anche l’idea che il gruppo di intellettuali di formazione esoterica lo abbia ritenuto adatto a guidare il movimento. (Tipico in tal senso il caso di Eckart, che già nel 1919 profetizza l’avvento di un salvatore, che dal 1921 identifica in Adolf Hitler. Eckart si è infatti convinto che il  Führer  avesse tutte le doti – paranormali? – necessarie per diventare il Messia germanico, e lo profetizza sul Volkischer Beobachter. Non è quindi casuale che il Mein Kampf si concluda menzionando quel campione della cultura esoterica tedesca che era Dietrich Eckart” (Giorgio Galli, Intervista sul nazismo magico, cit., pagg. 79-80).

Degli intellettuali che gravitano intorno alla Società Thule abbiamo già parlato, è gente che sarà ai vertici del Terzo Reich: Rudolf Hess (sarà il vice di Hitler), Himmler (sarà il capo delle SS), Hans Frank (sarà il capo del Governatorato generale polacco), Gottfried Feder (sarà sottosegretario all’economia), Alfred Rosenberg (sarà Reichsminister, ministro del Reich, per i territori orientali occupati), Eckart e von Scheubner-Richter (scomparsi nel 1923, e dunque senza incarichi nel Terzo Reich), Karl Harrer. Quando giungono al potere, subito comincia l’edificazione del Reich millenario, anche sulla base della componente culturale esoterica, dice Galli, ma comincia anche il regolamento di conti con gli occultisti oltranzisti. La prima vittima è Rudolf von Sebottendorff, che ritiene erroneamente che il Führer, ora Cancelliere del Reich, lascerà maggiore spazio all’impostazione esoterica. Già nel 1933 pubblica quindi il suo libro Prima che Hitler venisse (e nelle prime pagine inserisce le fotografie di Hitler, Hess e Frank), il quale non piacque ai nazisti, a causa della pretesa in esso contenuta: di essere il precursore del nazismo delle origini. D’altra parte, Prima che Hitler venisse ha una natura di carattere personale (volta anche a giustificare vecchi comportamenti del suo autore). Di conseguenza questo libro va letto molto criticamente.

Un cenno di approfondimento particolare meritano due problemi a lungo dibattuti dell’occultismo nazionalsocialista: la società Ahnenerbe e la personalità del suo fondatore, Heinrich Himmler. Ma questa è un’altra storia, che affronteremo dopo.

 

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