Quando la Polonia salvò l’Europa dal Comunismo
di Diego Torre
–
IL MIRACOLO DELLA VISTOLA E L’INTERCESSIONE DELLA MADONNA NERA DI CZESTOCHOWA
In Europa esiste una grande nazione, la Polonia, che non sempre ha avuto una corrispondente espressione statale. Cancellata dalle carte geografiche nel 1795, ad est si è trovata occupata dall’autocrazia zarista, un tutt’uno con la chiesa ortodossa, che ha tentato di snaturare le sue tradizioni cattoliche e tranciare il legame con Roma. Ad ovest occupata dalla Prussia protestante ed illuminista; a sud dall’Austria. Tali potenze se ne spartirono il territorio ma non riuscirono ad ucciderne l’anima.
Durante la prima guerra mondiale la Legione Polacca vide nelle sue file Giulio Kolbe, il padre di S. Massimiliano, che, preso prigioniero dai russi, venne successivamente impiccato (1914). Seguì poco dopo la guerra dell’Unione Sovietica, comunista ed atea, contro il neonato stato polacco. La situazione era militarmente disperata ed il generale Haller ordinò un ottavario di preghiere ai suoi soldati. Il 15.8.1917 Papa Benedetto XV raccomandò la recita del Santo Rosario in tutta la Cristianità per ottenere la vittoria dall’Immacolata. E venne la vittoria (1920), che sbaragliò l’esercito sovietico e salvò Varsavia, la Poloniae l’Europa dalla diffusione del comunismo. Fu chiamato il “Miracolo della Vistola”, per l’intercessione della Madonna Nera di Czestochowa.
Lo scontro è immortalato in uno splendido affresco nel Santuario della Santa Casa di Loreto, nella cappella dei polacchi. Essa fu donata da re Giovanni Sobieski in occasione della vittoria sui Turchi nella battaglia di Vienna, con la quale il re polacco aveva salvato l’Europa dalla dominazione ottomana (1683). Passarono 20 anni e i due totalitarismi fratelli (quello nazista tedesco e quello comunista russo) presero la Polonia fra due fuochi, dividendola ed occupandola. In quegli anni terribili Hitler e Stalin massacrarono la classe dirigente polacca, per “decapitare” la nazione martire. Alla fine della seconda guerra mondiale, nel 1945, essa è satellite di Mosca, ma sarà proprio lì, grazie al coraggio del suo popolo, dei suoi vescovi e dei suoi sacerdoti, tanti dei quali martirizzati, che inizierà il crollo del comunismo sovietico con la rivolta di Solidarnosc ed il sostegno attivo di San Giovanni Paolo II.