L’inquietudine di San Giuseppe e la rassicurazione dell’Angelo

L’inquietudine di San Giuseppe e la rassicurazione dell’Angelo

di San Giovanni Bosco

Informazione Cattolica vi offre una pagina al giorno (in una nostra versione nell’italiano odierno) del libro scritto da San Giovanni Bosco, nel lontano 1867, ma tuttora attuale, sulla VITA DI SAN GIUSEPPE SPOSO DI MARIA SANTISSIMA «PADRE PUTATIVO DI GESÙ CRISTO»

“Ioseph, fili David, noli timere accipere Mariam coniugem tuam, quod enim in ea natum est, de Spiritu Sancto est” (“Giuseppe, figliuolo di Davidde, non temere di ricevere Maria tua consorte: imperciocchè ciò che in essa è stato conceputo è per opera dello Spirito Santo”, MT I,20).

Elisabetta abitava nelle montagne della Giudea, in una piccola città chiamata Ebron, posta a settanta miglia da Nazareth. Noi non terremo dietro a Maria nel suo viaggio, ci basti il sapere che Maria restò tre mesi circa colla sua cugina.

Ma il ritorno di Maria preparava a Giuseppe una prova che doveva essere il preludio di molte altre. Egli non tardò ad accorgersi che Maria era in uno stato interessante e quindi veniva tormentato da mortali inquietudini.

La legge lo autorizzava ad accusare la sua sposa davanti ai sacerdoti e a coprirla di un eterno disonore; ma un simile passo ripugnava alla bontà del suo cuore, e all’alta stima che fino allora aveva avuto per Maria. In questa incertezza risolse di abbandonarla e di espatriare per rigettare unicamente sopra di se tutta l’odiosità di una tale separazione. Anzi aveva fatto di già i suoi preparativi per la partenza, quando un angelo discese dal Cielo per rassicurarlo: “Giuseppe, figlio di Davide, gli disse il celeste messaggero, non temere di ricevere Maria per tua consorte, perché ciò che in essa è stato concepito è per opera dello Spirito Santo. Ella partorirà un figlio cui tu porrai nome Gesù, perché egli libererà il suo popolo dai suoi peccati”.

D’allora in poi Giuseppe, rassicurato completamente, concepì la più alta venerazione per la sua casta sposa; egli vide in essa il tabernacolo vivente dell’altissimo, e le sue cure non furono che più tenere e più rispettose.

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Oldest
Newest
Inline Feedbacks
View all comments