Giornata Mondiale della Gioventù 2023: Trionfo dell’ideologismo

Giornata Mondiale della Gioventù 2023: Trionfo dell’ideologismo

di Daniele Trabucco

ALCUNE COSE NON TORNANO…

Dal 01 al 06 agosto 2023, a Lisbona, capitale del Portogallo, si tiene la Giornata mondiale della Gioventù rimandata di un anno a causa della pandemia.

Personalmente non sono mai stato attratto da questi raduni, ma comprendo i giovani, i sacerdoti e le parrocchie che decidono di organizzare questo momento, apice della Pastorale giovanile.

Tuttavia, alcune cose non tornano. In primo luogo, la condivisione di un’esperienza, per quanto bella e vissuta, corre il rischio (ovviamente non per tutti) di assumere una dimensione puramente emozionale in cui più che l’annuncio delle verità di fede, conta di più il soggettivo, il percepito ed il condiviso. Sono questi, dunque, gli aspetti che, in maniera più o meno consapevole, dettano la “verità” e la rapportano, relativizzandola, alla sfera esperienziale.

In altri termini, ci troviamo davanti alla riproposizione di quell’eresia modernista condannata dal grande Papa san Pio X, pontefice dal 1903 al 1914, con la Lettera Enciclica “Pascendi” dell’ 08 settembre 1907.

In secondo luogo, al di là dell’affidamento alla Vergine Santissima della GMG, dei momenti di preghiera e della celebrazione della Santa Messa con tanto di altare a forma di “vasca da bagno” (davvero orrendo), pare venir meno il senso ultimo della missione della Chiesa e di cui i giovani o non hanno percezione oppure, se ce l’hanno, non è dottrinalmente fondata: la salvezza delle anime.

Prevalgono, invece, i temi noti e arcinoti del clima, della pace, del metaverso, dell’ecologia integrale ed altri argomenti ispirati ad una ideologia immanentistica da “vitello d’oro” ove Dio, se c’è, assume un ruolo secondario.

Della Chiesa docente non è rimasto più nulla. Ci troviamo innanzi ad una Chiesa che, dialogando con i giovani e con il mondo, ha perso già le sue battaglie su numerosi temi etici. Insomma, una “Chiesa in uscita”… da se stessa. “Ma il Figlio dell’Uomo quando verrà”, scrive l’evangelista san Luca, “troverà la fede sulla terra?”.

 

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Si, da questa parte dello schermo c è una sofferenza, la sofferenza per un altare che non c è, per una.croce omessa, per l’esposizione del Ssmo omessa, per l’abbandono al silenzio della adorazione e contemplazione omesse, la percezione della transunstanzazione omessa, l’Eucaristia appare sempre più simbolo che verità assoluta ecc. ecc.

Dio nostro Amore è disgustato!!!
vincenzo nulla e niente-Manfredonia

Rimarrà sempre “un piccolo gregge”…e la speranza, al di fuori delle mode, continua.