Utero in affitto, Casablanca Declaration: “non ci può essere spazio per compromessi o regolamentazioni”

Utero in affitto, Casablanca Declaration: “non ci può essere spazio per compromessi o regolamentazioni”

di Angelica La Rosa

UTERO IN AFFITTO, AL PARLAMENTO EUROPEO PER CHIEDERE STOP IN TUTTA EUROPA

Carmen María Lazaro, della Casablanca Declaration, in occasione del convegno “Fermiamo il mercato dei figli”, che si è tenuto nei giorni scorsi al Parlamento Europeo a Bruxelles, presso l’Edificio Spinelli, organizzato su iniziativa dell’onorevole Alessandra Basso, eurodeputato della Lega-Gruppo Identità e Democrazia, ha contestualizzato la proposta di regolamento del Consiglio con la Dichiarazione di Casablanca, nella quale oltre 100 medici, giuristi, psicologi e sociologi di 75 Paesi diversi «e a prescindere dall’appartenenza politica o ideologica» hanno preso una posizione di netta condanna contro la pratica dell’utero in affitto in tutto il mondo.

«Quando si parla di maternità surrogata ci sono solo due possibilità: o regolamentarla o vietarla. Nel primo caso – ha spiegato – si può parlare molto di limiti, di dettagli da autorizzare o meno, ma si andrà in ogni caso nella direzione di consentirla. Nel secondo caso, invece, si tratta di proteggere e salvaguardare donne e bambini. Tutti gli esperti di Casablanca – ha evidenziato – si sono trovati in modo unanime d’accordo nel scegliere solo e soltanto la seconda strada. Non ci può essere spazio per compromessi o regolamentazioni quando c’è in gioco la dignità degli esseri umani».

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