Giovani incamminati verso un inferno LGBT

Giovani incamminati verso un inferno LGBT

di Pietro Licciardi

LA PROSSIMA GENERAZIONE SARÀ AL 50% INCERTA SUL PROPRIO SESSO, CON CONSEGUENZE DEVASTANTI PER TUTTA LA SOCIETÀ

La propaganda LGBT e la manipolazione ideologica della identità sessuale dei giovani se non sarà contrastata con la necessaria fermezza rischia di causare una emergenza sociale senza precedenti nel volgere di una generazione.

Questo è quanto sembra emergere da un sondaggio effettuato in Francia dall’istituto Ipsos e pubblicato il primo Giugno scorso. Da esso risulta che oltralpe circa un giovane su quattro si definisce “gay”, “lesbica”, “bisessuale” o “transessuale”. 

Un dato preoccupante se si pensa che secondo lo stesso sondaggio, le persone nate tra il 1948 e il 1964 sono solo il 4% a definirsi LGBT. Il che significa che l’esplosione del numero di giovani in stato confusionale riguardo al proprio sesso è dovuto ad anni di propaganda, insinuatasi fin nelle scuole di primo grado, là dove i bambini, futuri adolescenti, sono più vulnerabili.

Ma il motivo di preoccupazione non finisce qui. Sempre secondo Ipsos il tasso aumenta, di generazione in generazione. Così, il 7% delle persone nate tra il 1965 e il 1980 si dichiara LGBT, poi il 12% dei “millennials”, ovvero i nati tra il 1981 e il 1996, si dichiara tale e, infine, il 22% dei giovani nati dopo il 1997.

Dunque il numero delle persone che si dichiarano LGBT non è lontano dal raddoppiare con ogni nuova generazione. I giovani nati nel 2023 saranno al 50% a dichiararsi omosessuali o transessuali tra 20 anni? È più che probabile, purtroppo.

L’indagine dell’istituto Ipsos non è un fatto isolato. Secondo uno studio Ifop del novembre 2020, quasi un quarto dei giovani francesi dai 18 ai 30 anni non si sente né uomo né donna. Ma ci sono altri indicatori che rivelano questo crollo morale senza precedenti.

Su TikTok, il network preferito dai teenager, i video sullo stile di abbigliamento “non binario”, ovvero androgino, accumulano milioni di visualizzazioni mentre gli organizzatori del Gay Pride parigino hanno detto, con grande godimento, al quotidiano Le Figaro di essere travolti da “un oceano di ragazze adolescenti”.

Informazione cattolica ha già informato su quanto sia devastante per chi cade nella trappola LGBT cambiare sesso e intervenire sul proprio corpo per modificare ciò che la natura ci ha donato. Immaginiamoci cosa potrebbe accadere in futuro quando il numero di persone che soffriranno di gravi disturbi psichici, profonda insoddisfazione e infelicità a causa della indecisione indotta sulla propria identità sessuale saranno in numero affatto trascurabile.

Senza parlare dell’impatto sulla natalità, la cui drastica diminuzione rappresenta già oggi una grave emergenza non facilmente risolvibile, che minaccia la stessa sopravvivenza delle nostre società.

Sarebbe alquanto urgente cominciare a riflettere seriamente sulle reali implicazioni e fini di una ideologia che non possiamo che definire satanica. Con buona pace dei dialoganti e dei tolleranti ad oltranza, che prima o poi dovremmo cominciare a chiamare col loro vero nome: complici.

 

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