Torna lo spettro delle “toghe rosse” e la Magistratura fa nuovamente l’opposizione
di Angelica La Rosa
–
LA MAGISTRATURA “INAUGURA” ANZITEMPO LA CAMPAGNA ELETTORALE PER LE ELEZIONI EUROPEE
Due indizi, si dice, fanno una prova. Ed è per questo che la Presidenza del Consiglio dei Ministri, stavolta, non è rimasta a guardare.
A 24 ore dell’informativa della Santanchè e a poche ore dalla decisione del gip di Roma di disporre l’imputazione coatta per il sottosegretario Delmastro per il caso Cospito, è arrivata, infatti, una dura presa di posizione del governo italiano.
“In un processo di parti non è consueto che la parte pubblica chieda l’archiviazione e il gip imponga che si avvii il giudizio”, prima considerazione sul caso Delmastro. E ancora, sul caso Santanchè: “In un procedimento in cui gli atti di indagine sono secretati è fuori legge che si apprenda di essere indagati dai giornali. Curiosamente nel giorno in cui si è chiamati a riferire in Parlamento, dopo aver chiesto informazioni all’autorità giudiziaria”.
“Quando questo interessa due esponenti del governo in carica è lecito domandarsi” – continuano le fonti del governo – “se una fascia della magistratura abbia scelto di svolgere un ruolo attivo di opposizione. E abbia deciso così di inaugurare anzitempo la campagna elettorale per le elezioni europee”.
Di circostanze sospette hanno parlato anche i capigruppo di Fratelli d’Italia di Camera e Senato, Tommaso Foti e Lucio Malan. “Il ministro Santanchè, che nel giorno della sua informativa in Senato riceve dai media la notizia di indagini a suo carico. Con ipotizzata richiesta di proroga delle stesse, senza avere mai ricevuto alcuna notifica”, osservano. “Poi il sottosegretario Delmastro che viene rinviato a giudizio dal gip benché il pm ne abbia chiesto l’archiviazione. Si tratta di due circostanze a dir poco sospette che rimandano a scenari che ci auguravamo superati. Se poi tutto questo si verifica in presenza di un governo che sta riscuotendo il crescente consenso, non possiamo non dirci profondamente preoccupati. Dobbiamo forse interpretare ciò come l’avviso della campagna elettorale del prossimo anno?”.
“Sorprende che il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, attacchi il sottosegretario, nonché ex magistrato, Alfredo Mantovano per aver parlato delle ‘interferenze di alcune iniziative giudiziarie sulla politica’ come di un problema che riguarda tutti. Il dottor Santalucia mostra di ritenere che il sottosegretario si riferisse ai casi Santanché e Delmastro, quando invece egli ha detto chiaramente che parlava di un fenomeno che in 30 anni ha colpito tutti i governi. Vogliamo ricordare che il secondo governo Prodi cadde perché il partito di Clemente Mastella fu oggetto di una pesantissima iniziativa giudiziaria, poi finita poi nel nulla? Vogliamo ricordare la vicenda di Renzi e dei suoi genitori, finiti sotto accusa quando l’allora leader del Pd era a capo del governo e assolti definitivamente solo oggi? Per non parlare delle molteplici vicende che hanno coinvolto Silvio Berlusconi a cominciare da quella del 1994, preannunciata da un quotidiano durante un vertice internazionale e anch’essa finita nel nulla? Ricordo, infine, che chi più ha parlato di queste interferenze è stato un predecessore di Giuseppe Santalucia, Luca Palamara, che sul tema ha scritto addirittura due libri da cui emerge un quadro non molto rassicurante. Credo dovrebbe essere interesse di tutte le forze politiche e della magistratura trovare le soluzioni per far fronte a una realtà che è difficile negare. L’imputazione coatta, atto così raro da non essere neppure considerato nelle rilevazioni statistiche del ministero della Giustizia, nei confronti del sottosegretario Delmastro, insieme alle singolari modalità e tempistiche riguardanti l’avviso di garanzia al ministro Santanché, ci dicono solo che questa realtà è ancora attuale”, ha dichiarato il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan.