Soddisfazione per l’atto di riparazione circa il gay pride di Reggio Emilia
A cura della Redazione
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IL LINGUAGGIO DEL CATTOLICO È: “SÌ SÌ NO NO, CIÒ CHE È IN PIÙ VIEN DAL MALIGNO“
A seguito della giornata di sabato e in riferimento agli obiettivi che il Comitato Beata G. Scopelli fin dal principio si era posto con l’atto di riparazione per il gay pride di Reggio Emilia, la soddisfazione è completa. Questo per tre ordini di motivi.
2. Innanzitutto: soprannaturale. Il valore intrinseco dell’atto riparatorio è tale da essere sempre ricco di valore. Si ricordi: “Dove sono due o tre riuniti nel Mio nome, Io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20).
3. In seguito: naturale. L’adesione è stata piena e profonda, con devozione e raccoglimento.
4. Va aggiunto che la soddisfazione del Comitato è profonda anche perché quanto si è raggiunto lo si è ottenuto senza sponsor, senza “gioiose macchine da guerra” di partito messe a disposizione, senza cantanti celebri come promotori, senza Comuni che patrocinavano, senza l’appoggio della diocesi.
5. Gli attacchi – marginali o sconclusionati – non meritano particolare attenzione.
6. Dobbiamo dunque dire grazie ai relatori, ai partecipanti, alle realtà amiche come Radio Spada, Liberi in Veritate, Monnicraft, Duc In Altum (Aldo Maria Valli), Stilum Curiae (Marco Tosatti), Chiesa e postconcilio (Maria Guarini), InformazioneCattolica, La Fede Quotidiana, UnaVox e tanti altri.
7. Gli ultimi e più profondi ringraziamenti vanno a Mons. Carlo Maria Viganò per il messaggio di incoraggiamento e la benedizione inviata, e alla Fraternità Sacerdotale San Pio X, in particolare a don Gabriele D’Avino, relatore e celebrante della S. Messa. Li ringraziamo perché, ancora una volta, hanno ricordato a tutti che il linguaggio del cattolico è: “Sì sì no no, ciò che è in più vien dal maligno“ (Mt 5, 37).