Dhuoda, una donna singolare e sovversiva

Dhuoda, una donna singolare e sovversiva

di Angelica La Rosa

DA DOMANI IN LIBRERIA

Donna, madre, laica, scrittrice e pedagogista: la complessità della sua figura sfugge alle definizioni. Dhuoda è una donna singolare e, per certi versi, anche sovversiva. E il Liber Manualis – considerato uno dei primi trattati di pedagogia di quell’epoca, scritto in un periodo buio e difficile della sua vita, in cui si ritrova in solitudine, lontana dall’affetto del marito e soprattutto dei suoi figli, tra le mura del castello di Uzès nell’attuale Occitania – ha molto da dire anche alla società contemporanea, in modo particolare alle nuove generazioni.

È un testo che potremmo definire al contempo attuale e inattuale: attuale perché apre moltissimi spazi di riflessione, pone questioni e interrogativi che ancora oggi, seppur collocati in un contesto storico-culturale del tutto differente, chiedono di essere ripensati e condivisi; inattuale nel senso che, in maniera delicata e sottile, infrange alcune barriere e butta giù muri, aspetto quest’ultimo che non deve probabilmente essere stato particolarmente apprezzato dalla mentalità dell’epoca.

“In uno scenario dominato dalla globalizzazione e da una diffusa secolarizzazione e perdita/ ritorno del sacro – cui fa da contraltare un crescente sviluppo di radicalismi e fanatismi –, il dialogo con Dhuoda ci conduce a riflettere sulla dimensione pienamente umanizzante della fede”, scrive Maria Antonella Grillo, l’autrice di “Dhuoda” (Edizioni San Paolo 2023, 135 pagine, euro 14), da domani nelle librerie italiane.

La Grillo, laureata in Filosofia e in Scienze Religiose, insegna Scienze Umane e Filosofia al liceo. Fa parte del Coordinamento Teologhe Italiane, ha conseguito il Baccalaureato in Teologia e nel 2013 ha pubblicato Lo straordinario dell’ordinario. Città, donne e Chiesa: la via italiana di Marisa Bellenzier e Ivana Ceresa (Effatà Editrice).

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