Cile, la destra fa un ricorso costituzionale contro il ministro dell’Istruzione per aver imposto l’ideologia gender
di Angelica La Rosa
–
VIENE VIOLATO IL DIRITTO DEI GENITORI DI EDUCARE I PROPRI FIGLI SECONDO COSCIENZA
La destra cilena ha presentato un ricorso costituzionale contro il ministro dell’Istruzione per aver imposto l’ideologia di genere.
Due deputati cileni, infatti, hanno sporto denuncia contro il ministro dell’Istruzione, Marco Antonio Ávila, per aver violato il diritto costituzionale dei genitori di educare i propri figli imponendo le “Linee guida per l’inclusione delle persone lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersessuali nel sistema educativo del territorio cileno”.
Le deputate Sara Concha e Francesca Muñoz hanno presentato le firme necessarie per realizzare un’accusa costituzionale contro il ministro per questa guida, che presenta attività e dinamiche per gli studenti dei vari livelli scolastici cileni.
Una delle attività di detta guida chiede ai bambini di “collocarsi guardando la schiena del proprio compagno e massaggiargli la schiena, esprimendo ciò che provano in quel momento” per “riflettere sui modelli di mascolinità e femminilità costruiti nel corso della storia”.
Intervistata da Radio UdeC, la Muñoz si è chiesta perché i genitori non siano stati informati. “Serve l’autorizzazione dei genitori, così dice l’attuale Costituzione e lo Stato deve dare una speciale tutela a questo diritto”. Quello che sta succedendo in Cile, ha aggiunto la deputata, “viola il diritto preferenziale dei genitori di educare i propri figli”.
Il collegio dei deputati dell’Udi ha annunciato che sosterrà l’accusa costituzionale contro il ministro dell’Istruzione, Marco Antonio Ávila, al quale attribuisce l’idea di promuovere una “ideologia di genere” agli studenti.
Il deputato dell’UDI Sergio Bobadilla ha confermato che si uniranno a Renovación Nacional (RN), che aveva già confermato che sarebbero stati parte dell’accusa, insieme al Partito Repubblicano ed Evópoli, che non l’avevano ancora fatto.