Le armi del cristiano cyberpunk per sconfiggere la bestia apocalittica
di Davide d’Angelo e Alvise Parolini
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LA LANCIA DELLA RAGIONE E LO SCUDO DELL’UMILTÀ
«Vedo nuovi martiri, non di ora ma del futuro; ma li vedo già avanzare. Continuavo a vedere gente che si abbatteva sulla grande Chiesa, e vedevo in mezzo a loro un’orrenda bestia che era venuta fuori dal mare. Aveva una coda come un pesce, e artigli come un leone, e molte teste si arricciavano attorno a una grande testa come una corona. La sua bocca era grande e rossa. Era maculata come una tigre ed era piuttosto familiare con gli scismatici. Spesso si trovava in mezzo a loro mentre operavano; andavano anche da lei nella grotta nella quale a volte si nascondeva. Intanto vedevo qua e là per il mondo tante persone buone e pie, specialmente ecclesiastici, tormentati, imprigionati e oppressi, e sentivo che un giorno sarebbero diventati nuovi martiri. Quando la Chiesa era già stata demolita in modo che rimanesse in piedi solo il presbiterio con l’altare, ho visto questi operai della demolizione entrare nella Chiesa con l’animale, e ritrovarsi di fronte ad una Donna alta e bella. Era come se Ella avesse un corpo divinizzato, perché procedeva solo lentamente; i nemici erano terrorizzati e la bestia non poteva fare un ulteriore passo avanti. Allungò ferocemente il collo verso la Donna, come se volesse divorarla. Ma la Donna si voltò e si prostrò con la faccia a terra. Vidi ora la bestia fuggire di nuovo verso il mare, e i nemici correvano confusi […].»
(Beata Katharina Emmerick, visione di ottobre 1820)
Il 3 agosto 2022, un articolo sul quotidiano britannico Guardian riportava l’entusiasmo dei ricercatori del Weizmann Institute, in Israele, nell’essere riusciti a “creare” i primi embrioni sintetici senza ausilio di uova fecondate, partendo semplicemente da cellule staminali di topo:
«Sorprendentemente, dimostriamo che le cellule staminali embrionali generano embrioni sintetici interi, il che significa che questo include la placenta e il sacco vitellino che circondano l’embrione. […] In Israele e in molti altri Paesi, come Stati Uniti e Regno Unito, è legale e abbiamo l’approvazione etica per farlo con cellule staminali pluripotenti indotte dall’uomo. Ciò fornisce un’alternativa etica e tecnica all’uso degli embrioni.»
(Jacob Hanna, professore di biologia delle cellule staminali presso il Weizmann Institute of Science di Rehovot, Israele)
A ben vedere, questo studio si rivela altresì complementare a quello finalizzato alla creazione di “chimere”, promosso dalla c.d. ingegneria genetica, una branca della biotecnologia sempre a rischio con l’ambito della liceità etica.
Quattro anni fa, infatti, in un articolo di Focus, questa pratica veniva presentata come «tecnicamente possibile ma fortemente scoraggiata in quasi tutto il mondo» a causa di un «freno etico che ha finora bloccato la ricerca in questo ambito quasi ovunque, ma che in alcuni Paesi si va sempre più allentando.»
Veniva però segnalato che il governo giapponese “ha concesso per la prima volta a un gruppo di ricercatori l’autorizzazione a portare avanti esperimenti di ibridazione uomo-animale, dopo aver cancellato (lo scorso marzo) la legge che vietava di crescere embrioni ibridi oltre il 14esimo giorno di vita. Un altro esperimento in questo ambito è stato condotto in Cina da un team misto ispano-americano, che ha prodotto un ibrido uomo-scimmia”. (Focus, Ingegneria genetica: le chimere d’Oriente, 19 settembre 2019).
Per quanto riguarda, invece, il tema dell’intelligenza artificiale, pochi mesi dopo, lo stesso Vescovo di Roma Mons. Bergoglio, aveva ammesso che:
«Dalle tracce digitali disseminate in internet, gli algoritmi estraggono dati che consentono di controllare abitudini mentali e relazionali, per fini commerciali o politici, spesso a nostra insaputa. Questa asimmetria, per cui alcuni pochi sanno tutto di noi, mentre noi non sappiamo nulla di loro, intorpidisce il pensiero critico e l’esercizio consapevole della libertà. Le disuguaglianze si amplificano a dismisura, la conoscenza e la ricchezza si accumulano in poche mani, con gravi rischi per le società democratiche […]. Si intravede una nuova frontiera che potremmo chiamare “algor-etica”. Essa intende assicurare una verifica competente e condivisa dei processi secondo cui si integrano i rapporti tra gli esseri umani e le macchine nella nostra era. Nella comune ricerca di questi obiettivi, i principi della Dottrina Sociale della Chiesa offrono un contributo decisivo: dignità della persona, giustizia, sussidiarietà e solidarietà.»
(Alessandro De Carolis, Vatican News, 28 febbraio 2020)
L’appello finale alla Dottrina Sociale della Chiesa svincolato dalla dimensione religiosa e trascendente è in verità finalizzato a suscitare la stagione del c.d. “nuovo umanesimo”, tanto attesa dalla massoneria ed ultimamente sulla bocca di molti politici, economisti e filantropi tra i più noti – anche in Italia: vedi Matteo Renzi, Giuseppe Conte, Sergio Mattarella, giusto per fare qualche nome –, sfruttando sagacemente alcune piccole falle presenti in encicliche postconciliari come la Familiaris Consortio di San Giovanni Paolo II, il cui l’interessante personalismo fenomenologico tipico del pensiero wojtyliano veniva purtroppo inficiato dal pur brillante neomodernismo “semirigorizzato” dell’allora Card. Joseph Ratzinger, ma, ad onor del vero, senza comunque disgiungersi da un radicamento ontologico cristico-mariano (cfr. Gesù e Maria come “strutture del reale” nel pensiero del Beato Duns Scoto).
L’etica algoritmica, detta “algoretica”, invocata dal pragmatico Francesco durante il periodo pandemico, pare essere sempre più diventata la carsica missione dei sostenitori di una svolta culturale neorinascimentale con l’ausilio dell’i.a. e del metaverso.
Solo all’inizio di quest’anno, infatti, si giunge a segnalare l’incontro tra Bergoglio ed «i firmatari della “Rome Call for A.I. Ethics”, il documento nato in seno alla Pontificia Accademia per la Vita e curato dalla Fondazione RenAIssance sull’“algoretica”, cioè “la riflessione etica sull’uso degli algoritmi” e “un’etica condivisa riguardo alle grandi sfide che si aprono nell’orizzonte dell’intelligenza artificiale”.»
L’articolo documenta il ritrovo dei firmatari in Vaticano per l’evento «”AI Ethics: An Abrahamic commitment to the Rome Call”, alla presenza dei rappresentanti di “Microsoft e Ibm e di delegazioni ebraiche e islamiche, ispirate anche dalle parole dell’enciclica “Fratelli tutti”.»
Francesco loda l’iniziativa, capace di suscitare «una concordia “esemplare”» per promuovere una cultura che ponga l’intelligenza artificiale «al servizio del bene comune di tutti e della custodia della casa comune» ed ammonendo infine che «non è accettabile che la decisione sulla vita e il destino di un essere umano vanga affidata ad un algoritmo».
(Vatican News, Francesco: la vita non può deciderla un algoritmo, servono etica e rispetto, 10 gennaio 2023)
Per concludere la nostra cronaca, di questi giorni è la notizia riportata dal Messaggero in merito alla creazione di «embrioni umani sintetici utilizzando cellule staminali in un progresso rivoluzionario che elude la necessità di ovuli o spermatozoi». Secondo la biologa Magdalena Żernicka-Goetz dell’Università di Cambridge e del California Institute of Technology, nell’intervento del 14 giugno all’incontro annuale dell’International Society for Stem Cell Research a Boston, oggi «possiamo creare modelli simili a embrioni umani riprogrammando le cellule (staminali embrionali)».
Il Guardian, come riportato dall’autore dell’articolo, precisa che «le strutture ottenute dalle cellule staminali non hanno un cuore pulsante o l’inizio di un cervello, ma includono cellule che normalmente andrebbero a formare la placenta, il sacco vitellino e l’embrione stesso».
(Il Messaggero, Embrioni umani sintetici ottenuti con le staminali: tecnica rivoluzionaria che esclude ovuli e spermatozoi, 15 giugno 2023)
Giunti a questo punto, cosa possiamo dire? Non serve avere il dono pentecostale della profezia per capire come sia le lobby del globalismo che quelle della massoneria vaticana si trovino piuttosto solidali nel macchinare contro l’Ordine Divino nella Creazione, unite nel preparare una grande arena circense dove il dragone satanico ed il falso agnello luciferino, consegneranno il loro potere alla bestiale chimera-cyborg, uscita dai laboratori dei cultori della falsa scienza – detta “scienzah” nello slang antimondialista –.
In questa “apocalyptic challenge”, sfida apocalittica dai contorni sempre più cyberpunk, compito dei veri cristiani sarà armarsi della lancia della ragione e difendersi con lo scudo dell’umiltà ed assecondare con parole ed opere il deciso moto discendente del Santo Calcagno della Donna Vestita di Sole e poter così schiacciare la testa del serpente antico:
«Gesù mi ha trasportato in mezzo ad una via dove stavano due uomini in forma di bestie, tutti intenti a distruggere ogni sorta di bene morale. Parevano forti come leoni, ed ubriachi di passione; al solo vederli mettevano terrore e spavento. Il benedetto Gesù mi ha detto:“Se vuoi un poco placarmi, va a passare da mezzo a quegli uomini, a convincerli del male che fanno, affrontando il loro furore”. Sebbene un po’ timida, pur sono andata, ed appena vistami mi volevano ingoiare, io però gli ho detto: “Permettete che parli e poi fatemi quel che volete: dovete sapere che se giungerete al vostro intento di distruggere qualunque bene morale appartenente a religione, virtù, dipendenza e benessere sociale, voi senza avvedervi dell’errore verrete a distruggere insieme tutti i beni fisici e temporali, perché per quanto si toglie ai beni morali, altrettanto si raddoppiano i mali fisici. Quindi senza avvedervi andate contro voi stessi, distruggendo tutti quei beni caduchi e passeggeri che tanto amate; non solo, ma andate cercando chi distrugge la vostra stessa vita, e sarete causa di far versare lacrime amare ai vostri superstiti”. Poi ho fatto un atto grandissimo d’umiltà, che non lo so neppure ridire, e quelli sono restati come uno che le passa lo stato di pazzia, e tanto deboli che non avevano forza neppure di toccarmi; così sono passata libera e comprendevo che non c’è forza che può resistere alla forza della ragione e dell’umiltà.»
(Luisa Piccarreta, Libro di Cielo, Volume 4, 4 aprile 1902)