A Francesco Rocca vanno bene nozze gay, genderismo, adozioni lgbt?
di Diego Torre
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L’ORDINE NATURALE E I PRINCIPI NON NEGOZIABILI SONO I VALORI FONDANTI DEL CENTRO-DESTRA AL GOVERNO O ANCHE LORO SI STANNO PIEGANDO ALLA COLONIZZAZIONE GENDER?
Ogni tanto una buona notizia: la Regione Lazio ha revocato il patrocinio già concesso al Roma Pride di sabato 10 giugno. «La decisione si è resa necessaria e inevitabile – afferma la nota ufficiale – a seguito delle affermazioni, dei toni e dei propositi contenuti nel manifesto dell’evento intitolato “Queeresistenza”, consultabile pubblicamente sul sito della kermesse» ..che, «rivendica l’imposizione della legalizzazione di azioni illegali e vietate dall’ordinamento italiano», «con specifico riferimento alla pratica del cosiddetto utero in affitto».
E fin qui tutto bene. Ma se qualcuno volesse capirne di più basta che vada sul sito del Romapride, nel documento politico, e di passaggi “scabrosi” ne troverebbe a iosa. Ne citiamo alcuni:
«Il governo italiano ha esplicitamente dichiarato guerra alle famiglie arcobaleno, a spese delle nostre figlie e dei nostri figli. Continua inoltre a sostenere una politica oscurantista e di negazione nei confronti di temi correlati a esigenze concrete della vita di milioni di persone. La carriera alias nel lavoro e nella scuola, la messa a sistema di iniziative di informazione ed educazione affettiva, sessuale e alle differenze, provvedimenti efficaci per la tutela delle persone da atti di discriminazione e da crimini d’odio fondati sull’omolesbobitransfobia e la misoginia, risposte adeguate alle rivendicazioni delle persone trans e non binarie, sono solo pochi esempi delle istanze a cui è urgente dare seguito e che invece le istituzioni di questo Paese, a tutti i livelli, continuano a ignorare, o peggio a contrastare.
…Guardiamo con rabbia e apprensione ai terribili passi indietro compiuti negli Stati Uniti in fatto di diritto all’aborto e a causa delle ormai centinaia di leggi statali contro le persone trans e la libertà di espressione delle drag queen.
…Vogliamo che sia normativamente istituita la carriera alias in tutti gli istituti di istruzione, che sia garantito il rispetto della privacy di studentə transgender e non-binary.
…Le configurazioni familiari sono infinite, sia dentro che fuori il Pride. I nostri cortei le vogliono rappresentare tutte per dare voce anche a chi non si riconosce nel modello di coppia monogama. Relazione, famiglia, responsabilità, amore sono parole che non si coniugano con uno specifico numero di partecipanti, ma con l’eticità dei rapporti sottesi. Pertanto diamo voce alle relazioni non monogame etiche e alle loro configurazioni familiari, compresə i bambini e le bambine che vengono desideratə e allevatə in tali realtà di amore e sincerità.
…Il Pride è parte di un processo di rivoluzione sessuale e sentimentale per tutti e tutte. Si tratta di un percorso di libera affermazione di sé che punta alla libertà e al rispetto di ogni espressione sessuo-affettiva.
…La comunità LGBTQIAK+ ne è da sempre consapevole, fin dai primi Pride quando bambinə arcobaleno ante litteram sfilavano accanto a dyke in pelle e motocicletta e a leather men con maschere antigas e fruste.
…Il movimento LGBTQIAK+ riconosce la legittimità delle scelte di autodeterminazione sull’uso professionale delle prestazioni sessuali, difende la dignità delle persone sex worker».
Tutto questo invece al presidente Francesco Rocca sta bene? La sua presa di distanza riguarda soltanto l’utero in affitto? Gli sta bene il matrimonio egualitario, l’identità di genere, i progetti gender nelle scuole, le adozioni per coppie dello stesso sesso, la trascrizioni anagrafiche per i “figli” delle coppie gay, e “la carriera alias”? E’ contrario all’utero in affitto soltanto perché lo dice Giorgia Meloni?
Successivamente il presidente della regione Lazio, si è dichiarato disponibile a tornare indietro e restituire il patrocinio se la parte relativa all’utero in affitto fosse venuta meno. Non pago ha aggiunto che Pro Vita & Famiglia, l’associazione che aveva denunciato sul suo sito il “pericoloso quanto assurdo patrocinio” e Colamarino, portavoce del Pride, «sono due facce di una stessa medaglia: l’ideologizzazione della libertà». Voleva scusarsi per avere accolto l’invito di Pro Vita & Famiglia?
Ci chiediamo allora: questo centrodestra al potere serve a fare più lentamente e gradualmente ciò che vuol fare la sinistra? La sua classe dirigente che formazione ha? Il suo riferimento è l’ordine naturale e i principi non negoziabili o la colonizzazione gender? Sarebbe bene capirlo al più presto.
La finestra di Overton sta diventando una balconata panoramica e sempre più forte entra il vento della barbarie nella casa diroccata!