di Angelica La Rosa

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VERRANNO INVIATI IN UN CAMPO DI CONCENTRAMENTO

Le autorità nordcoreane hanno arrestato nel villaggio di Tongam, vicino a Sunchin, nella provincia di Pyongan (che si trova al centro del Paese) cinque cristiani accusati di aver organizzato un incontro di preghiera “clandestina”. Si teme che vengano inviati alla rieducazione attraverso i campi di lavoro, che funzionano come veri e propri campi di concentramento.

Come riporta Radio Free Asia (Rfa), i cinque appartengono alla stessa famiglia e si sono incontrati la domenica mattina – come erano soliti fare ogni fine settimana – in una casa di campagna per pregare e approfondire la lettura della Bibbia. Tuttavia, un informatore li ha denunciati e gli agenti di polizia li hanno arrestati.

Nel luogo dove si svolgeva l’incontro la polizia ha sequestrato opuscoli biblici. Dopo arresti simili, negli episodi passati le persone arrestate sono state inviate alla rieducazione attraverso i campi di lavoro, che in realtà sono campi di concentramento molto duri.

La Corea del Nord è nota per l’esecuzione, la tortura e il maltrattamento fisico di persone per la loro fede o attività religiose ed è uno dei 17 paesi coinvolti in violazioni “sistematiche, continue e gravi” della pratica del culto, secondo il rapporto del 2023 della Commissione statunitense sulla libertà religiosa. Bibbie e altro materiale religioso vengono clandestinamente contrabbandati attraverso il confine cinese e distribuiti alle Chiese sotterranee attraverso una rete segreta. “Le persone arrestate – ha riferito una fonte rimasta anonima – nonostante le pressioni si sono rifiutate di rinnegare la loro fede”.

Ricordiamo che nel paese asiatico le religioni sono proibite e la feroce dittatura di stampo comunista consente solo il culto della famiglia Kim, che è al potere da decenni ed è adorata come divinità.