Le apparizioni che hanno per oggetto diretto i corpi sono demandate agli Angeli

Le apparizioni che hanno per oggetto diretto i corpi sono demandate agli Angeli

di Padre Angelo Bellon

NOI POSSEDIAMO UNA CONOSCENZA IMPERFETTA DEGLI ANGELI E DEI LORO UFFICI

Parlando di Angeli va fatta anzitutto una premessa tratta da San Tommaso. Eccola: “Noi possediamo una conoscenza imperfetta degli angeli e dei loro uffici” (Somma teologica, I, 108, 3). Questo per dire che dobbiamo procedere con grande cautela.

La creazione degli Angeli di per sé non era necessaria, come non era necessaria neanche la nostra e quella del cosmo. Ma una volta che Dio ha creato il mondo per liberissima sua volontà è stata estremamente conveniente anche la creazione degli angeli. E questo per un doppio motivo.

Primo, anzitutto per la perfezione dell’universo: infatti oltre alle realtà puramente materiali (inorganiche) e a quelle organiche era necessaria la creazione dell’uomo, altrimenti la creazione del cosmo sarebbe stata inutile. È per il bene dell’uomo che Dio ha creato il cielo e la terra. Ma oltre alla presenza dell’uomo che è fatto  di materia e di spirito era estremamente conveniente anche l’esistenza di esseri puramente spirituali, intermedi tra l’uomo e Dio. In questo modo la creazione risulta perfetta perché è presente in tutti i suoi ordini: realtà materiali e inorganiche, realtà viventi solo materiali, realtà materiali e spirituali (l’uomo), realtà puramente spirituali (Angeli).

In secondo luogo, oltre che per la perfezione dell’universo, la creazione degli Angeli era estremamente conveniente per condurre tutto il creato al suo fine e cioè alla gloria di Dio. E questo non può essere attuato senza il governo e la presenza degli Angeli. Dio infatti ha profuso  nel mondo una sapienza e una bontà quasi infinita. L’uomo ne scopre solo una minima parte. E allora perché il restante che noi non conosciamo non fosse creato invano e senza scopo, Dio ha dato l’esistenza anche ad altri esseri, al di sopra degli uomini, ad altri spiriti intelligenti (ecco gli Angeli) capaci di conoscere la bellezza e la gloria del Creatore nelle sue opere. Da questa loro conoscenza essi sono ulteriormente spinti ad adorarlo e  glorificarlo. Non sarebbe infatti consono alla sapienza e alla bontà divina che tutti gli immensi spazi dell’universo, nei quali l’occhio e la mente dell’uomo non possono penetrare, siano senza esseri che li conoscano. E questi esseri sono appunto gli Angeli.

Sant’Agostino trova un’altra ragione e dice: “In questo mondo ciascuna cosa visibile ha una potenza angelica che le è preposta” (In libro octoginta tria quaest.). E questo tanto per gli elementi materiali e cosmici quanto per gli uomini. Questo pensiero di Sant’Agostino ha influito fortemente nella teologia. Lo si ritrova in S. Gregorio Magno il quale afferma che “in questo mondo visibile niente può essere disposto, se non per mezzo delle creature invisibili” (Dialoghi IV). Ugualmente anche San Tommaso: “come gli angeli inferiori (…) sono governati per mezzo di quelli superiori, così tutti i corpi sono governati per mezzo degli angeli” (Somma teologica, I; 110, 1). E “per questo, secondo noi, è necessario ammettere che gli angeli abbiano un immediato potere d’azione (…) anche sui corpi inferiori” (Ib., ad 1).

Se le cose stanno così, si comprende come mai le apparizioni che hanno per oggetto diretto i corpi siano demandate agli Angeli, mentre quelle che hanno per oggetto Dio e la santità in generale sono attuate da Dio stesso. I teologi e i dottori dicono questo in base ad un’analisi dei contenuti delle apparizioni descritte dalla Sacra Scrittura. Così ad esempio il dialogo di Dio con Mosè sul Sinai, così il colloquio di Dio con Salomone dopo aver consacrato il tempio, così anche le diverse apparizioni di Cristo a san Paolo. Quando queste apparizioni hanno direttamente a che fare con i corpi e con la storia della salvezza, allora Dio si serve del ministero degli Angeli. Ed è giusto che sia così proprio perché gli Angeli hanno già un certo governo sulle realtà di questo mondo.

Questa ad esempio è la motivazione portata da San Tommaso per ricordare la convenienza che la risurrezione finale dei corpi sia attuata attraverso gli Angeli, secondo quanto dice la  Scrittura: “perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo” (1 Ts 4,16). “Perciò in tutte le sue opere relative ai corpi Dio si serve del ministero degli angeli. Ora, nella risurrezione c’è qualcosa che riguarda la trasmutazione dei corpi, cioè la raccolta delle ceneri e la loro preparazione per la ricostituzione del corpo umano. Così dunque per quest’opera Dio si servirà del ministero degli angeli. L’anima invece, come è immediatamente creata da Dio, così si unirà al corpo per un intervento immediato di Dio, senza alcuna cooperazione degli angeli. E parimenti lui solo effettuerà la glorificazione del corpo, allo stesso modo in cui glorifica immediatamente l’anima” (Somma Teologica, Supplemento 76, 3). Questo fa comprendere come mai i demoni, che hanno conservata intatta la natura angelica, possano esercitare un certo influsso anche sulle realtà materiali.

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