Nucleare, la “fortuna” non è sufficiente per garantire la sopravvivenza umana

Nucleare, la “fortuna” non è sufficiente per garantire la sopravvivenza umana

di Emanuela Maccarrone

ALCUNI VESCOVI ESORTANO I POTENTI DELLA TERRA A PROMUOVERE IL DISARMO NUCLEARE


Un gruppo di vescovi statunitensi e giapponesi ha deciso di scrivere una lettera ai leader del G7, i sette stati più potenti della Terra, esortandoli a portare avanti una risoluta azione verso il disarmo nucleare.

L’arcivescovo di Seattle Paul D. Etienne, l’arcivescovo John C. Wester di Sante Fe, New Mexico, l’arcivescovo Peter Michiaki Nakamura di Nagasaki, Giappone, e il vescovo Alexis Mitsuru Shirahama di Hiroshima, Giappone ritengono che la nuova corsa agli armamenti nucleari di oggi “sia più pericolosa della prima corsa agli armamenti, dati i molteplici attori nucleari e l’avvento di nuove armi informatiche e ipersoniche e dell’intelligenza artificiale”.

Questi alti prelati hanno sollecitato i Paesi del G7 a lavorare per la pace e il disarmo, sentimenti condivisi da milioni di persone in tutto il mondo. Il loro appello è stato per un concreto percorso verso un mondo sicuro e più protetto per tutti.

“Vi esortiamo a utilizzare il vertice per centrare l’attenzione internazionale sull’importanza del controllo delle armi nucleari e del disarmo e dimostrare un impegno globale per sforzi di non proliferazione”, hanno scritto.

Secondo i monsignori, il conflitto in Ucraina deve dimostrarsi non un ostacolo a tal fine, ma l’opportunità per l’attuazione di progressi sostanziali. A riguardo, i prelati hanno ricordato ai leader del G7 la drammatica vicenda dei bombardamenti atomici sulle città di Hiroshima e Nagasaki, causa solo di sofferenza e distruzione, e riaffermato il rispetto del Trattato di non Proliferazione nucleare del 1970.

I vescovi hanno rammentato l’accordo ribadito lo scorso novembre dai Paesi del G20 sull’inammissibilità dell’uso di armi nucleari, poiché il ricorso a una guerra nucleare non determinerà né vincitori né vinti.

“La fortuna non è sufficiente per garantire la continua sopravvivenza della razza umana. Esortiamo vivamente i leader mondiali al Vertice del G7 a dimostrare con l’esempio come la leadership internazionale è pronta, disposta e in grado di lavorare senza armi nucleari per garantire che nessun Paese o città subirà mai più gli orrori della guerra nucleare”. Pertanto, i porporati hanno concluso la lettera con queste parole: “con la minaccia incombente di un conflitto nucleare, i vescovi sostengono un approccio globale che includa trasparenza, dialogo e cooperazione tra le Nazioni. La loro richiesta sottolinea l’imperativo morale di dare priorità alla sicurezza umana, promuovere misure di costruzione della fiducia e investire in alternative pacifiche”.

Come non comprendere le preoccupazioni di questi vescovi, soprattutto se si pensa al recente pericolo dovuto alla distruzione di un deposito di munizioni all’uranio impoverito, fornite dall’Occidente all’Ucraina, con la comparsa di una presunta nube radioattiva diretta verso l’Europa e che avrebbe coinvolto per prima la Polonia.

Si tratta di un’informazione riportata da diverse testate giornalistiche, smentita poi dalla stessa Polonia che ha rassicurato che la situazione riguardo le radiazioni è nella norma.

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