Per seguire Gesù è necessario andare contro corrente
di Giuliva di Berardino
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IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO DA UNA TEOLOGA LITURGISTA
Gv 15, 18-21
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».
Oggi il Vangelo ci ricorda che se vogliamo seguire Gesù è necessario andare contro corrente, uscire dalle mode e vivere in modo completamente diverso da quello che la società ci propone. Se ci guardiamo intorno è evidente che siamo governati da meccanismi di potere, e oggi ci fa molto bene ascoltare queste parole del Vangelo che ci danno speranza e ci ricordano che non possiamo avere paura di nulla perché abbiamo Dio dalla nostra parte. Oggi la liturgia ci fa celebrare la memoria di Maria apparsa a Fatima ai poveri e piccoli pastorelli: Giacinta, Francesco e Lucia. Affidiamoci a loro, perché sono i piccoli che Maria predilige e a Fatima Maria ci ha mostrato che grazie alla fede dei piccoli e dei poveri, tutti noi riceviamo la forza del Signore, il dono dello Spirito Santo e la pace.
È quello che ci annuncia il Vangelo oggi: noi cristiani, in fondo, se restiamo uniti nel dono di Gesù, nel suo Spirito che ci fa una sola famiglia, pur essendo dispersi nel mondo, non possiamo temere nulla. Se oggi io e te cominciamo ad agire nella fede della Chiesa, e per questa fede, possiamo manifestare la bellezza di Dio, sapendo che tutto quello che doniamo con gioia lo doniamo per amore di Cristo, anche se non ci viene restituito o riconosciuto, e perfino se venissimo perseguitati o calunniati, non ci fermeremmo! Sì, perché sappiamo che in qualche parte del mondo ci sono fratelli e sorelle di fede che spendono la vita, pregano e sperano anche per noi, e noi per loro. Chiediamo allora allo Spirito Santo che oggi, per l’annuncio di questo Vangelo e per la testimonianza dei piccoli santi pastorelli di Fatima, possiamo fare l’esperienza di questa forza di comunione in cui siamo immersi per la fede in Cristo Gesù! I pastorelli di Fatima pregavano ogni giorno e offrivano sacrifici per il papa, ma loro non sapevano neppure chi fosse!
Eppure quelle preghiere servirono al papa santo, Giovanni Paolo II quando venne salvato dall’attentato in piazza San Pietro, sotto la vista di tutto il mondo. Fu il papa che si sentì riconoscente ai piccoli pastorelli, ormai morti da decenni prima. È una storia incredibile, ma è la storia attuale della nostra fede: una fede che non ha limiti di tempo e di spazio! Chiediamo allora al Signore oggi di sentire nel cuore lo Spirito Santo che ci spinge a muoverci, a donare qualcosa di noi agli altri, la nostra povera presenza, o la nostra semplice preghiera, perché non conosciamo quanto bene potrà fare per il mondo, per la pace! Quei pochi che sono mossi solo dal denaro, non potranno mai spegnere il fuoco di Dio che arde nel cuore di chi è povero e si fa piccolo, si fa servo, come ha fatto Gesù.
Davanti a chi ci ostacola, allora, oggi il Vangelo ce lo annuncia e la liturgia ce lo fa celebrare, non lasciamoci ingannare dalle parole che vengono pronunciate o dai gesti ambigui che vengono posti contro di noi, ma amiamo, preghiamo e, se possiamo, sorridiamo! Sì, possiamo essere umiliati, impoveriti, ma non disperati, perché tutti coloro che sono salvati dall’amore eterno di Dio, sono nella gioia della salvezza e, grazie allo Spirito Santo, ricordiamolo, siamo tutti uniti in Cristo Gesù, perché abbiamo tutti un Padre nei cieli e una madre, Maria Santissima, che viene a prenderci per mano e ci assicura sempre la vicinanza di Dio, quando la invochiamo con la semplicità dei piccoli. Buona giornata!