Fatima si è imposta, e continua ad imporsi, alla Chiesa

Fatima si è imposta, e continua ad imporsi, alla Chiesa

di Padre Giuseppe Tagliareni

L’INFERNO ESISTE E MOLTI PECCATORI CI VANNO A FINIRE

Il defunto Pontefice Giovanni Paolo II ha riconosciuto che “non è la Chiesa che si è imposta a Fatima, ma è Fatima che si è imposta alla Chiesa”. Ciò che la Madonna dunque, ha rivelato ai tre pastorelli nelle sei apparizioni del 1917 è da prendere in seria considerazione, perché è un messaggio per tutti, che la Chiesa riconosce e autentica. Cosa ha detto la Madonna a Fatima?

Ecco:

Dio è molto offeso dai peccati degli uomini. Il peccato è l’offesa fatta a Dio disubbidendo alla sua Legge d’amore e di verità. È Dio che ha creato e regge l’universo. L’uomo è libero, ma non di peccare, perché il peccato fa danno: da esso nasce tutto il male che c’è nel mondo. Per questo Dio lo proibisce. Ma gli uomini non l’ascoltano e accumulano peccati su peccati, offendendo l’Amore di un Dio che ci è Padre.

L’angelo del Porto­gallo, apparso più volte prima della Madonna, disse ai tre piccoli:

“Consolate il vostro Dio, così profondamente oltraggiato dai peccati degli uomini”. E insegnò loro a dire: Mio Dio, io credo, adoro, spero e amo e Vi domando perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non amano. Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, io Vi adoro profondamente e Vi offro il Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli del mon­do, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze da cui Egli stesso viene offeso. E per i meriti infiniti del suo Sacra­tissimo Cuore e per l’intercessione del Cuore Immacolato di Maria, Vi domando la conversione dei poveri peccatori”.

Le guerre sono un castigo di Dio per i peccati degli uomini. La Madonna disse che la guerra (I guerra mondiale) stava per finire, ma se gli uomini non avessero smesso di peccare, un’altra e più terribile ne sarebbe scoppiata, sotto il pontificato di Pio XI. Cosa che poi avvenne. Certo Dio non vuole la guerra ma la pace; tuttavia a volte non la impedisce, a causa di enormi quantità di peccati di molti popoli. La conversione, la preghiera e il digiuno possono allontanare i castighi di Dio, come fu per la città di Ninive ai tempi dei profeta Giona. Ma se invece di convertirsi gli uomini molti­plicano e giustificano i propri errori e delitti, vanno incontro agli inevi­tabili castighi di Dio, come le guerre e le distruzioni, le pestilenze e le deportazioni. Basta ricordare il Diluvio universale, Sodoma e Gomorra, la distruzione dì Gerusalemme da parte di Nabucodonosor e poi nel 70 d.C. da parte dei Romani, come predetto da Gesù. Dio è tutto Misericordia per chi si pente; ma è anche Giustizia per chi si indurisce nel suo peccato: “Chi regge i popoli forse non castiga?” (Sal 94,10).

Linferno esiste e molti peccatori ci vanno a finire. In una delle apparizioni la Madonna fece vedere per pochi istanti un mare di fuoco e anime dannate immerse nelle fiamme come carboni accesi e demoni dalle forme orripilanti e disse: “Avete visto l’Inferno, dove vanno a finire i peccatori”. La cosa non è da sottovalutare, perché si tratta di una pena eterna: dall’inferno non si esce più. Và alla dannazione chi muore senza essersi pentito dei suoi peccati, ostinato nella sua volontà ribelle e perversa.

I dannati all’inferno oltre al fuoco, soffrono la pena di tutti i sensi, specialmente di quelli con cui più peccarono, poi quella del tormento interiore a causa del rimorso, le urla e le bestemmie degli altri dannati, la terribile e torturante presenza diabolica, il buio e il fetore, la disperazione e soprattutto la privazione di Dio come Amico e l’odio implacabile verso tutti e tutto. Gesù dice nel Vangelo: “fuoco eterno, tenebre, pianto e stridore di denti” (cfr. Mt 22,13; 25,41).

Preghiere e sacrifici preservano dallinferno.

Il pentimento finale è una grazia immensa, che il peccatore non merita, ma possono meritarla altre persone che pregano e si sacrificano per lui. Per questo la Madonna chiese ai tre innocenti pastorelli di compiere molti sacrifici e preghiere per i peccatori e di offrire la loro vita per questo scopo: cosa che essi fecero eroicamente.

Le sofferenze, che tutti noi vogliamo evitare con cura, servo­no egregiamente a purificare le nostre anime, a staccarle dal male e se offerte a Dio in unione coi Sacrificio di Gesù sulla Croce, ottengono grandissime grazie. Questo si può fare sempre e dovunque, ma il momento migliore è durante la Santa Messa, specialmente alla S. Comunione. La preghiera più semplice ed efficace che la Madonna ha richiesto in molte apparizioni è quella del S. Rosario: una pre­ghiera facile, meditativa e contemplativa, basata tutta sul Vangelo e sui misteri della fede, che tutti possono fare. Alla fine di ogni decina, essa disse di aggiungere: “O Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’Inferno, porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua Misericordia”.

Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Cuore Immacolato di Maria, che alla fine trionferà. La Madonna disse che sarebbe tornata per chiedere la consa­crazione della Russia al suo Cuore Immacolato, cosa che avrebbe ottenuto un gran bene alla chiesa e al mondo. E fu a Tuy in Spagna, dove Lucia era come Suora Dorotea, nel 1929. In quella occasione essa vide accanto alla Madonna col cuore visibile, Gesù Crocifisso vivo, un calice sormontato da un’Ostia sospeso davanti al Crocifisso e l’eterno Padre in alto, sulla Croce, con la Colomba dello Spirito Santo sul petto. Dall’altro lato della Croce, due parole: “Pietà e Grazia”. La Grazia conquistata da Cristo viene per Maria. La Madonna chiese la consacrazione al Suo Cuore Immaco­lato e la devozione della Confessione e Comunione riparatrice ai primi cinque sabati dei mese, con la recita dei santo Rosario meditato, per tenerle compagnia per quindici minuti. La riparazione và rivolta alle principali bestemmie contro la Vergine: la negazione della sua Immacolata Concezione, della sua perpetua verginità, della maternità divina, l’allontanamento dei piccoli da lei e l’oltraggio alle sue immagini. Dio ha grandi disegni sulla Vergine: è Lei che quale “donna vestita di sole” (Ap 12,1) accecherà e calpesterà il dragone infernale e sono questi i tempi in cui lo farà.

Lo dimostra il miracolo del sole avvenuto a Fatima il 13 ottobre 1917, durante l’ultima apparizione. Per questo vuole che tutti ci affidiamo alla Mamma celeste.

Cosè la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria?

È l’affidamento di se stessi alla Madonna, secondo la volontà di Gesù morente sulla croce, perché Lei possa esercitare su di noi la sua funzione materna nell’ordine della Grazia. La vita divina, persa in Adamo, ci è ridonata in Cristo per mezzo di Maria e della Chiesa: la Chiesa ci rigenera col Battesimo e gli altri Sacramenti; Maria favorisce l’azione della grazia col suo influsso materno su ognuno di noi. È Lei che ci prende per mano e ci porta a Gesù; è Lei che parla a Gesù per noi e ci ottiene grazia; è Lei che ci dice di “fare tutto quello che Lui ci dirà”; è Lei che ci fa intendere le superiori esigenze dei Vangelo e della sequela di Cristo; è Lei che ci accom­pagna sul nostro cammino della croce fino alla consumazione del nostro personale sacrificio. È Lei che ci introduce alla presenza di Dio nell’eternità quali suoi amatissimi figli.

Cosa comporta la consacrazione alla Madonna?

La volontaria consegna di se stessi a Lei quali suoi bambini, nello sforzo di farsi piccoli, docili e ubbidienti per lasciarsi condurre ciecamente. La rinunzia al male, ad usare a capriccio la propria volontà e a ribellarsi a Dio e alla Sua santa Legge. L’adesione cordiale alla Parola di Dio e a Gesù presente nel Vangelo, nell’Eucaristia, nella Chiesa e nel mondo. Un cammino di purificazione del cuore e di penitenza. La volontà di servizio del prossimo bisognoso come veri servi di Dio e per amor Suo, del Suo Regno, della Sua Misericordia.

Quali sono i benefici della consacrazione a Maria?

Sono soprattutto il trionfo della Grazia in noi e la vittoria contro Satana. Poiché chi si consacra alla Vergine le appartiene a pieno titolo, il Maligno non lo tocca, anzi lo teme perché sa bene che contro Maria non può nulla, che anzi questa gli calpesterà la testa. Gli eletti sono segnati coi sigillo divino. Chi è veramente con Maria, si può considerare nel numero degli eletti, pur con timore e tremore, perché è sempre possibile decadere e perdere la grazia. Ma il beneficio più grande è la santità, il maggior dono della Grazia “santificante”, ottenuto per la mediazione materna della Madonna. Lei porta l’anima ad essere pienamente docile all’azione dello Spirito Santo, che arricchisce sempre più con i suoi doni e carismi. Da qui nasce una grande fecondità che porta frutti di opere buone e d’immedesimazione a Cristo, a Gloria di Dio Padre. Maria opera perché in ogni anima si attui il meraviglioso disegno provvi­denziale di Dio su di lei e i suoi frutti rimangano in eterno, a gloria del Redentore Gesù Cristo, che tutto ha meritato. Infine, la Madonna rende il suo devoto un vero tempio dello Spirito Santo e il suo cuore un altare su cui si consuma il sacrificio giornaliero a lode della SS. Trinità.

“O Cuore Immacolato di Maria, confido in Te!”

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“IL SEGRETO DI MARIA” DI SAN LOUIS-MARIE GRIGNION DE MONTFORT: LA VIA PER LA VITA ETERNA

Che significa, in concreto, diventare veri devoti a Maria Santissima, e perché è così importante conoscerla, amarla e pregarla?… Per tutti coloro che, sinceramente, sono alla ricerca del vero significato della vita, ecco dove è possibile trovare un’autentica e profonda risposta: leggendo “Il segreto di Maria”, un affascinante, breve libro di San Louis-Marie Grignion de Montfort (in allegato).
Egli è stato, nella sua epoca (la fine del XVII secolo), un abilissimo predicatore: era infatti capace di “colpire al cuore” i fedeli; inoltre, a lui si deve anche l’incremento di pratiche devozionali capaci di lasciare il segno, allora come oggi.
Ma qual è, in sintesi, il messaggio tuttora validissimo che il Montfort ci lascia, tra le pagine de “Il segreto di Maria”? Il tema centrale è lo stesso già ampiamente descritto nel più noto (e più esteso) “Trattato della vera devozione alla Santa Vergine”: o uomo dei nostri giorni, non perdere altro tempo, rincorrendo chissà quali futili illusioni e chimere; questa vita è preziosa, non devi sciuparla perdendo di vista il nostro vero scopo in questo mondo. E questo è uno soltanto: salvare la nostra anima e, si spera!, anche il maggior numero di quelle altrui, ma da soli noi, fragili peccatori, non ne siamo assolutamente capaci. Soltanto grazie all’aiuto misericordioso della nostra cara Madre Celeste, Maria, l’unica e sicura via verso suo Figlio Gesù, potremo davvero trovare la Grazia, che ci permetterà di diventare un’autentica benedizione: prima per noi stessi e poi anche per gli altri, rendendoci finalmente degni della Vita Eterna.
Quanti di noi, oggi, sono davvero capaci di vedere e comprendere questa grande e misconosciuta Verità?… Eppure, proprio qui si trova il senso della nostra esistenza e il segreto, appunto, della nostra salvezza: a maggior Gloria di Dio, per il bene nostro e di tutta l’umanità!…

(Paola Liberotti
Legio Mariae – Roma).