La censura di Costanza Miriano da parte dei fascisti di sinistra

La censura di Costanza Miriano da parte dei fascisti di sinistra

di Attilio Negrini

ENNESIMO BOICOTTAGGIO DI CHI ESPRIME OPINIONI NON CONFORMI AL PENSIERO UNICO

“Repubblica”, nella pagina di Genova, esce con la notizia che il Comune ha ritirato il patrocinio alla conferenza di Costanza Miriano prevista oggi 28 aprile. Nel frattempo è subentrato il parroco di Molassana che ha concesso la location, quindi l’incontro è salvo.

Non è salva invece la faccia di chi, non appena finito di celebrare il 25 aprile con la solita retorica trita e ritrita dell’antifascismo, il giorno dopo dimostra già una inquietante scarsa coerenza. 

Ma andiamo per ordine: Il quotidiano diretto da Maurizio Molinari parla dell’incontro con la Miriano definendola “controversa scrittrice”. Ora, essendo il termine “controverso” sinonimo di discutibile, opinabile, ambiguo, dubbio, già si potrebbe aprire un bel dibattito. Perché Costanza Miriano sarebbe tutto ciò? Lo si capisce laddove si dice che a Molassana saranno in vendita i suoi libri tra cui “Sposati e sii sottomessa”, giusto per ricordarci il pretesto per la polemica che dura ormai da una decina di anni, quando i resistenti antifascisti nonché progressisti iberici denunciarono l’uscita in lingua spagnola del volume, ovviamente senza averlo letto, limitandosi al titolo che, a loro insaputa, faceva un chiaro riferimento a San Paolo.

Di acqua sotto i ponti malgrado la recente siccità ne era ormai passata parecchia, almeno, così credevamo tutti, invece a 10 anni dall’uscita dell’opera letteraria di grande successo della Miriano, ecco ritornare le polemiche.

In Spagna erano andati giù pesanti: Maite Molina, femminista di “Izquierda unida” a Granada, accusò Costanza di “apologia della violenza contro le donne”. Se la presero pure con la Santa Sede, ritenuta responsabile dell’uscita del libro: “La Chiesa non può vendere un manuale che difende la sottomissione delle donne, il passo verso la violenza di genere è troppo breve”, aggiungendo che in Spagna dal 2003 erano state uccise 700 donne sottomesse a mariti e compagni; chissà che cosa c’entrava tutto ciò con la Miriano, che cosa avevano letto e soprattutto che cosa avevano bevuto, sta di fatto che la musica oggi non è per niente cambiata. 

“La voce di Genova” scrive che la decisione di non dare il patrocinio arriva dopo le polemiche dell’opposizione e i malumori dei cittadini che sui social hanno manifestato il proprio dissenso. Si era altresì opposto il Coordinamento Liguria Rainbow, sottoineando “come la presa di posizione collettiva abbia messo un punto alla propaganda”, dove per propaganda evidentemente si intende qualsiasi espressione non in linea col pensiero di lorsignori.

Si chiede poi se il Comune sarebbe intervenuto per paura delle contestazioni, o per l’imbarazzo a farsi vedere al fianco della “nota sostenitrice di violente posizioni omotransfobiche e antiabortiste”.

Inutile riportare le altre parole infamanti e la considerazione che “la lotta paga, bene saperlo”. Certamente paga sul breve, se si istiga alla violenza e si usa sistematicamente la menzogna per negare il diritto alla parola altrui. La coalizione progressista all’opposizione si era espressa duramente contro la decisione della Giunta Comunale di dare il patrocinio e offrire la Biblioteca Civica Saffi di Molassana, “simbolo di cultura e incontro, trasformandola in un palcoscenico del più becero oscurantismo”, chiedendo la revoca del patrocinio a un evento “divisivo”, esprimendo “solidarietà alle donne e alla comunità LGBTQ+, bersagli dei continui attacchi di Miriano e di questa amministrazione”.

Non si capisce che cosa c’entri Costanza Miriano con tutte queste accuse pretestuose, resta la gravità dell’ennesimo boicottaggio di chi esprime opinioni non conformi al pensiero unico. 

La censura di Costanza Miriano non è che l’ultima di una serie che recentemente ha visto come protagonista vittima Mario Adinolfi, a cui è stato impedito presentare il suo ultimo volume “Contro l’aborto, 17 regole per vivere felici” in quel di Bologna. Anche in quel caso le intemperanze dei soliti contestatori furono fomentate dalla sinistra al governo cittadino. “Esprimiamo sdegno nei confronti di chiunque chieda che sia eliminato un diritto e cancellata la 194.

Ci schieriamo contro un evento conservatore, reazionario, catto-integralista e anti scelta, per rivendicare il diritto all’interruzione di gravidanza come strumento di autodeterminazione delle donne sul proprio corpo e sulla propria vita”, senza contare che la presentazione avviene “nel giorno della liberazione di Bologna dal Nazifascismo, una oscena coincidenza che accresce la nostra indignazione”.

Il sindaco Lepore PD diede ragione a Coalizione Civica: “In questo momento in Europa e anche nel nostro Paese ci sono movimenti e pezzi anche in Parlamento, a destra, che mettono in discussione i diritti delle donne tra cui anche l’aborto. Il modello è sempre Orban, la Polonia… Noi siamo con il Presidente Sergio Mattarella e l’idea di un’Europa non nazionalista ma per i diritti e la democrazia”, dove per democrazia evidentemente si intende non permettere di parlare a quella parte di “demos” non gradita. Qualche anno fa, in seguito alle minacce di alcuni, una conferenza di Costanza Miriano sul Lago di Garda fu presidiata da Carabinieri, Polizia e Vigili Urbani. La reazione ironica della scrittrice cattolica fu: “Non credevo che per venire a parlare del dramma dei calzini spaiati fosse necessario l’intervento dell’FBI”. In questo mondo di matti evidentemente lo è. L’ultimo pericolosissimo libro di Costanza Miriano ha per titolo “Il libro che ci legge, La Bibbia come mappa del tesoro”. Nell’introduzione l’autrice offre una risposta agli odiatori di professione e ai sedicenti democratici: “La Bibbia può cambiarti la vita, ma solo se la ascolti. Cioè se ti fidi di un’altra fonte di informazione su di te e sulla tua storia. Una fonte che non sia il tuo cervello, le tue sensazioni, le tue emozioni. Non è facile arrivare ad ascoltare davvero. Di solito ci si riesce dopo aver capito che le altre soluzioni autoprodotte non funzionano. Cioè quando si sta male”.

E’ davvero così, è facile cantare Bella Ciao e sventolare la bandiera rossa paventando l’esistenza di un nemico morto 80 anni fa. Più difficile è distinguersi da questo nemico e imparare ad ascoltare davvero, se non proprio la Parola rivelata, almeno le opinioni altrui, sempre che si desideri smettere di stare male.

 

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