Lgbt, ennesima ingerenza politica (e attacco a libertà di pensiero) da parte del Parlamento UE
di Jacopo Coghe
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ITALIA, POLONIA E UNGHERIA FINISCONO NEL MIRINO DEGLI OMOSESSUALISTI DELL’UNIONE EUROPEA
La condanna del Parlamento Europeo contro una presunta “retorica anti-diritti, anti-gender e anti-Lgbt” di alcuni leader politici e rappresentanti del governo dell’Italia, così come di Polonia e Ungheria, è un gravissimo e vergognoso attacco contro la libertà di manifestazione del pensiero, nonché contro la libertà di iniziativa politica.
A cosa si riferiscono Verdi, Socialisti, la Sinistra e Renew che hanno votato questo emendamento anti-democratico e dal sapore totalitario? Vogliono forse condannare chi la pensa diversamente da loro sull’utero in affitto, sulle adozioni per coppie omosessuali e sulle trascrizioni anagrafiche per “figli” di coppie gay? Vogliono forse imporre il loro pensiero sulle ideologie Lgbtqia+ che portano nelle scuole, e non solo, le istanze sulla fluidità sessuale e la transizione di genere per i minori?
Si tratta di una narrazione fuori dalla realtà, una vera e propria fake news, perché vediamo ogni giorno in Italia come decisioni, regolamenti, bandi, iniziative e servizi dedicati che riguardano ogni settore spesso hanno proprio gli Lgbt tra le categorie protette o con posti riservati. Ci aspettiamo che il Governo italiano non si faccia intimidire dall’ennesima ingerenza politica dell’Europa sulle questioni nazionali e continui sulla sua strada.
* Portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus