I vescovi USA si schierano coraggiosamente contro la “riassegnazione di genere”
di Sabrina Righetti
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LA SCIENZA DIMOSTRA CHE ‘L’ATTESA VIGILE’ È LA MIGLIORE POLITICA PER LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI GIOVANI CHE SOFFRONO DI DISFORIA DI GENERE
Il Ruth Institute si è congratulato con la Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti (USCCB) per la sua lucida e compassionevole “Nota dottrinale sui limiti morali della manipolazione tecnologica del corpo umano“.
Con poca fanfara, l’USCCB ha fornito, infatti, una chiara serie di linee guida che, se seguite, porrebbero fine a un’enorme quantità “di sofferenza e confusione”, ha affermato la presidente del Ruth Institute, la dottoressa Jennifer Roback Morse, secondo la quale “la scienza dimostra che ‘l’attesa vigile’ è la migliore politica per la stragrande maggioranza dei giovani che soffrono di disforia di genere”.
Secondo la Morse circa l’80-95% accetterà il proprio sesso “entro la tarda adolescenza. Le linee guida dei vescovi per affrontare l’incongruenza di genere guiderebbero gentilmente questi giovani e le loro famiglie lontano da danni irreparabili e verso la strategia relativamente sicura del sostegno psicologico”.
La dichiarazione dell’USCCB fornisce due requisiti affinché l’intervento medico sia moralmente accettabile: se ripara un difetto nel corpo e se sacrifica una parte del corpo per il bene del tutto. La rimozione del tessuto canceroso o di un arto cancrenoso non è una mutilazione, ma un intervento terapeutico. “La persona tipica che richiede un intervento medico per tentare di cambiare il sesso del corpo non ha alcun difetto o malattia che minacci la sua vita”, ha detto la Morse. “Altri mezzi meno invadenti possono e devono essere trovati per alleviare la sofferenza della persona che vive l’incongruenza di genere”.
“La dichiarazione dei vescovi è coerente con le migliori conoscenze mediche moderne. La transchirurgia non previene il suicidio e i trattamenti ormonali causano una cascata di gravi effetti collaterali medici la cui portata non è ancora nota. Metodi meno intrusivi per affrontare la disforia di genere sono sia moralmente che dal punto di vista medico superiori a molte delle pratiche attuali. Pertanto, questa dichiarazione dell’USCCB non è solo in linea con la tradizione morale cattolica, ma anche con il giuramento di Ippocrate per i medici di ‘prima non fare del male'”, ha spiegato la Presidente del Ruth Institute, dichiarandosi grata alla Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti “per questa dichiarazione importante e tempestiva. Possano i professionisti medici cattolici di tutto il Paese prendere a cuore la sua saggezza”.