Dimenticandosi del Signore Risorto l’umanità cerca di autodistruggersi
di Gian Piero Bonfanti
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GESÙ INSEGNA: “SARETE ODIATI DA TUTTI A CAUSA DEL MIO NOME; MA CHI PERSEVERERÀ SINO ALLA FINE SARÀ SALVATO”. IL CASO DELLA MAESTRA SARDA E DELLA PREGHIERA CON I BAMBINI…
Torniamo alla nostra quotidianità. Dopo queste vacanze pasquali riparte la solita routine di tutti i giorni. Dopo aver passato giornate rilassanti, chi assalendo una località turistica o chi restando a casa in famiglia con i propri cari, si ritorna alla ineluttabile realtà: ciò che avevamo lasciato in sospeso non è cambiato in questi giorni.
Non parliamo di lavoro e di doveri che oramai abbiamo imparato ad apprezzare come delle vere e proprie grazie. Ci riferiamo a quanto accade nel mondo, che il nostro Signore Gesù Cristo ha dato la Sua vita per salvare. Appare evidente come nelle nostre povere vite troviamo davvero difficile coglierne il senso, ed allora continuiamo ad assistere a contesti dove l’uomo cerca di autodistruggersi.
Troviamo nella dissolutezza, tipica di coloro che amano contestare a prescindere, la voglia di disegnare un mondo che non abbia alcun punto di riferimento. Un mondo lontano appunto da chi ha donato la vita terrena per tutti noi, per la nostra salvezza. Oramai anche le nostre orecchie stanno assuefacendosi a questo “stile di vita” e sempre meno ci scandalizziamo di alcuni atti che dovrebbero farci saltare dalla sedia.
In un mondo dove oramai viene sdoganato tutto, dall’aborto all’eutanasia, dall’unione di coppie omosessuali all’accettazione dell’utero in affitto, dal disgregamento della famiglia come cellula fondamentale della nostra società all’esaltazione di uno stile di vita dissoluto, assistiamo ad un attacco frontale ad una maestra che ha avuto l’ardita idea di far pregare dei bimbi in aula.
Il fatto riguarda un’insegnante della scuola primaria di San Vero Milis, in provincia di Oristano, la quale ha ricevuto una sospensione lavorativa di 20 giorni ed una riduzione dello stipendio per aver fatto realizzare un piccolo rosario di perline e per aver recitato con i bambini l’Ave Maria e il Padre Nostro nel periodo pre-natalizio.
La sospensione, che è stata resa già esecutiva dal 25 marzo, si protrarrà sino al 15 aprile, di conseguenza se ne sta parlando proprio in questo periodo, proprio durante questo tempo prima di Quaresima, poi di Passione e quindi di Pasqua.
Quanto fatto da questa insegnante sarebbe solo da apprezzare, in un mondo dove oramai neanche al catechismo si insegnano più le preghiere e l’esistenza del trascendente, dove nelle scuole non vengono più insegnate la religione cattolica e le tradizioni del nostro paese, dove oramai tutto dipende da un consumismo e da una società fluida fortemente condizionata da tutto ciò che viene propinato da una faziosa informazione.
Oggi, per assurdo, per molti contano molto di più i discorsi di un influencer rispetto alle parole di un prelato. A nostro avviso la testimonianza ed il coraggio di questa insegnante è da apprezzare e dovrebbero ricondurci ad una domanda inevitabile: “cosa stiamo facendo nelle nostre vite per mettere in pratica quello che ci ha insegnato Colui che è si è fatto crocifiggere per la nostra salvezza?”.
E allora abbandoniamo la tiepidezza, oggi è oramai indispensabile testimoniare la nostra fede per portare la luce di Gesù anche agli altri, anche se ciò inevitabilmente comporterà pagarne le conseguenze.
Piu’ i bambini sono lasciati da soli a seguire le teorie degli influencer (e non solo), piu’ cresceranno confusi, e piu’ ancora sara’ facile gestirli quando una volta adulti dovranno fare delle scelte.
Riprendiamoci i nostri figli e la loro educazione, se davvero li amiamo, ne va della loro vita.