Nella Bibbia corre chi ama, si muove velocemente chi desidera ardentemente

Nella Bibbia corre chi ama, si muove velocemente chi desidera ardentemente

di Giuliva di Berardino

COMMENTO AL VANGELO DI DOMENICA 9 APRILE – PASQUA DI RISURREZIONE

Gv 20, 1-9

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

In questo Vangelo di oggi, domenica nella Pasqua del Signore, Maria Maddalena si reca al sepolcro di buon mattino, “mentre era ancora buio“, un buio simbolico, che indica lo stato del cuore di Maria, data l’assenza della vera luce, che è Gesù. Ma è proprio in questo buio interiore che Maria di Magdala vede la pietra della tomba rimossa. La donna sospetta il furto del cadavere, e, presa dall’amore per il suo Rabbi che crede morto, corre dai suoi amici, Pietro e Giovanni, e questi corrono verso il sepolcro che trovano vuoto. Giovanni precede nella corsa, perché più giovane, ma emerge la sua umiltà e la sua fede: Giovanni sa aspettare Pietro, per entrare insieme a lui nel sepolcro, e sa anche credere, appena vede il sepolcro vuoto. Nello stesso tempo, però, emerge anche l’umiltà e il coraggio di Maria Maddalena: la donna non prende iniziative personali, ma si rimette alla legge di Dio che prevede la testimonianza oculare di due uomini (Dt 19,15; Mt 18,16; 2Cor 13,1ss), e tuttavia non ferma la sua corsa, anzi! segue gli altri due apostoli, pur restando fuori dal sepolcro.

Ora, la domanda che possiamo chiederci è…ma perché tutte queste corse al mattino di Pasqua? Forse perché anche la corsa è un elemento simbolico, come il buio? No. In questo mattino di Pasqua si corre veramente! Ci si muove veramente! Perché? Perché nella Bibbia corre chi ama, si muove velocemente chi desidera ardentemente! Ed è l’amore che fa correre gli apostoli, anche se non capiscono ancora, anche se nel cuore è ancora buio, anche se forse l’amore è solo ancora troppo umano. Però…magari avessimo una briciola di questo amore umano che gli apostoli hanno avuto per Gesù!! Se potessimo correre anche noi per amore, come loro e non fermare mai la gioia del Vangelo! Chiediamolo in questa santa Pasqua!! Oggi Cristo è risorto! Oggi siamo rivestiti di Cristo! In questa notte santa, nel Battesimo, siamo rinati alla vita dei risorti e abbiamo in noi la vita di Dio: perché restare fermi? perché avere paura? Se gli apostoli, che erano così diversi tra loro, che non capivano ancora che Gesù era risorto, se loro hanno saputo correre verso un unico luogo, con un solo cuore, è perché tutti, a modo loro, amavano Gesù. Allora in questa Pasqua, senza paura, aiutiamoci a correre anche noi, come gli apostoli, per le strade, nelle case, lì dove viviamo e lavoriamo! Aiutiamoci ad annunciare la gioia del Vangelo! Ecco cosa scriveva il Cardinale Carlo Maria Martini, commentando questo Vangelo:”Quando manca la presenza dei segni visibili del Signore, bisogna scuotersi, muoversi, correre, cercare, comunicare con altri, con la certezza che Dio è presente e ci parla. Se nella Chiesa primitiva Maddalena non avesse agito in tal modo, comunicando ciò che sapeva, e se non ci si fosse aiutati l’un l’altro, il sepolcro sarebbe rimasto là e nessuno vi sarebbe andato; sarebbe rimasta inutile la risurrezione di Gesù. Soltanto la ricerca comune e l’aiuto degli uni agli altri portano finalmente a ritrovarsi insieme, riuniti nel riconoscimento del Signore” (C. M. Martini, Il vangelo secondo Giovanni, Roma 1980, 157-158). Ecco, dunque, auguriamoci che in questa Pasqua ciascuno di noi riceva un grande amore per Gesù, per essere anche noi testimoni della Risurrezione.

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