Per la “scienza” portare una croce è assurdo e insensato, ma non per Dio!
di Nicola Sajeva
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LA “FOLLIA DELLA CROCE” RESTI AL CENTRO DEL MESSAGGIO DELLA CHIESA
In un mondo dove la scienza, a ritmi da capogiro, offre infiniti strumenti destinati a rendere la nostra esistenza sempre più supportata da una serie di confort altamente sofisticati, la proposta di portare una croce ha tutti i contorni dell’assurdo, dell’insensato, del poco conveniente.
La follia della croce resta al centro del messaggio che, ogni anno, la Pasqua desidera trasmettere. Mi sono deciso a scrivere qualcosa in merito perché da alcuni anni la spettacolarità concorre a ridimensionare o ad annullare quei momenti di riflessione che sono molto importanti sia nelle feste religiose che nella celebrazione dei sacramenti.
Nella festa che ci prepariamo a vivere, il Venerdì Santo rappresenta il momento della verifica personale, della ricerca di una strada da percorrere, della riflessione sulle nostre responsabilità per quanto di negativo imperversa nella nostra società. “Chi vuole seguirmi rinneghi se stesso, prenda la croce ogni giorno e mi segua”. L’invito di Gesù è chiaro e tutti i tentativi di lettura non portano ad altro se non a ribadire che nel seguire Cristo la prospettiva della croce non presenta alternative più o meno concilianti.
Riflettendo sul messaggio cristiano, cercando di intravedere tutte le possibilità di attuazione, cercando di capire quale posizione prendere per essere in sintonia con l’enunciato del Vangelo, si arriva alla conclusione che ci vede portatori di una croce o pronti a condividere quella molto pesante che un nostro fratello, per un disegno divino imperscrutabile, si ritrova sulle proprie spalle. Il sentimento di solidarietà scaturito dal comandamento dell’amore ci porta ad avere occhi e cuore per i bisogni dell’altro, ci porta, in un crescendo di compassione, a caricarci della croce, dei problemi del fratello che ci cammina accanto.
Questa tematica trae vigore dal la stupenda icona del Cireneo che prende sulle spalle la croce per portare una goccia di sollievo a Gesù che mostra chiaramente di non farcela.
Impariamo a portare la croce seguendo Gesù, imitando la sua totale accettazione della volontà divina. Impariamo a portare la croce e il nostro cristianesimo diventerà credibile e quindi costruttivo di realtà migliori.
Impariamo a portare la croce e tutti i dolori segreti che ogni uomo ritrova nel profondo del suo cuore, attraversati dallo splendore della risurrezione, scopriranno la loro inconsistenza.