Mettiamoci in grado di sentire in noi i sentimenti del cuore di Gesù
di Giuliva di Berardino
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CRESCE IL RIFIUTO DELLA PERSONA DI GESÙ
Siamo ormai vicini alla Settimana Santa, in cui vivremo la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù. In questa quinta settimana di quaresima abbiamo ascoltato soprattutto i testi tratti dal Vangelo secondo Giovanni, e concentrati nei capitoli 8 e 10. Quella della liturgia non è una lettura continua, ma un percorso incalzante verso il Triduo Pasquale, e in questo incalzare, emerge un ritmo caratterizzato da una doppia dinamica in crescendo: da un lato, cresce la rivelazione della persona di Gesù come Signore della vita e della storia, Figlio di Dio, che è il Padre, dall’altro lato, quello degli uomini religiosi del tempo, cresce il rifiuto della persona di Gesù.
Questa tensione crescente continua anche nel Vangelo di oggi, in cui Gesù, rivelandosi apertamente, provoca un’ostilità sempre più consolidata, e noi siamo chiamati dalla liturgia non solo ad ascoltare sempre di più le parole del Maestro, ma soprattutto a stringerci a Lui, a sentire in noi gli stessi sentimenti che abitavano il Suo cuore in quei giorni che lo separavano dalla Sua Pasqua. Ecco allora che oggi, in questo Vangelo,
Gesù si dirige verso il Giordano, un luogo caro al suo cuore, perché lì il profeta Giovanni lo aveva battezzato, lo aveva immerso. Ed è lì che Gesù stesso aveva accolto con tutta la sua coscienza, la rivelazione della Sua identità, proprio lì, sulle rive del Giordano, il Padre aveva manifestato nell’umanità di Gesù il mistero del Figlio Unigenito Amato dall’eternità. Ecco allora che Gesù sceglie di recarsi di nuovo in quel luogo, non di passaggio, ma per fermarsi lì.
Non ci resta allora oggi che seguire questa indicazione del Vangelo anche noi: tornare all’inizio del nostro percorso quaresimale, lì dove il Maestro venne sospinto dallo Spirito Santo, nel deserto, nel luogo in cui siamo stati tentati, lì dove abbiamo sperimentato la fragilità e la solitudine, non per riviverla, ma per vedere come il Signore ci ha guidato fino ad oggi!
Torniamo anche noi, con gioia, in quel luogo in cui il Battista ancora conserva la sua memoria in noi, e fermiamoci in questo luogo insieme a Gesù, perché lì siamo testimoni, lì siamo profezia di quella Pasqua che stiamo attendendo. E poiché il Vangelo ci conferma che in quel luogo molti credettero in Lui, ripensiamo a come, sospinti dallo Spirito Santo, siamo stati condotti dalla Chiesa in questo percorso di penitenza e di conversione.
Osserviamo quanto abbiamo camminato dietro a Gesù in questo cammino quaresimale, che ci stringe a Gesù, che ci mette in grado di sentire in noi i sentimenti del cuore di Gesù, di avvertire tutta la tenerezza e la pace che Lui ci offre in questa Pasqua.
Restare in questo luogo in cui abbiamo accolto la fede, ci permette, di portare altri con noi, soprattutto chi ne ha più bisogno perché provato da tante sofferenze. in quel luogo molti credettero in Lui : preghiamo perché molti, oggi, possano gustare la gioia di essere amati da Dio, che è Padre, anche come frutto di questo nostro cammino quaresimale.
BUONA GIORNATA CON IL VANGELO DI OGGI (GV 10, 31-42)
In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani. Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.