La russofobia occidentale ha accresciuto l’empatia per la Russia di Putin
di Emanuela Maccarrone
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NASCE IL MOVIMENTO INTERNAZIONALE DEI RUSSOFILI
Lo scorso 14 marzo si è svolto il Congresso di fondazione del Movimento internazionale dei russofili (MDR) che, per la prima volta nella storia, vuole diffondere un movimento mondiale di persone che amano la Russia. A quanto pare la creazione di tale movimento è stata favorita dal conflitto in corso e dalla russofobia diffusa dall’Occidente. Sembrerebbe, infatti, che il tentativo occidentale di screditare la Russia a livello internazionale abbia sortito l’effetto contrario.
Al Congresso hanno preso parte diversi personaggi pubblici, russi e occidentali, provenienti da circa 40 Paesi del mondo. Il sentimento sotteso a questo movimento risiederebbe nel fatto che gli aderenti considerano la Russia l’emblema del patriottismo. Animati dal forte desiderio di verità, di amore per la propria Patria e per il rispetto dei valori tradizionali, i russofili vedono nella Russia il modello a cui ispirarsi per il ripristino delle sovranità nazionali, in base a quel sistema multipolare promosso dalla Russia negli ultimi tempi, unitamente ai paesi del BRICS (o che aspirano a farne parte).
Anche monsignor Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico negli Stati Uniti d’America, ha manifestato il suo entusiasmo per la nascita di questo Movimento. In un recente video ha dichiarato che «il Manifesto di questo sodalizio inizia con una parola che sembra scomparsa dal vocabolario occidentale: l’amicizia. In questo caso, è l’amicizia per i Russi, condivisa da moltissime persone in tutto il mondo, e l’amicizia dei Russi verso gli altri popoli, in quello spirito di fratellanza che trova il proprio fondamento nel riconoscerci figli dell’unico Eterno Padre e fratelli in Nostro Signore Gesù Cristo».
Nell’occasione il prelato ha ribadito la decadenza spirituale e, pertanto, sociale e politica, di un Occidente che ha rinnegato Dio, vedendo nella Russia un cristianesimo fulgido che si riflette nella difesa dei valori tradizionali.
Il sistema occidentale, come ha specificato il monsignore, sta rivelando il suo dispotismo già dimostrato con la scellerata gestione pandemica, ora perpetrato con la transizione ecologica e le sue imposizioni (dalle case al cibo sostenibile alle auto elettriche) che vengono presentati per il bene comune ma che, in realtà, stanno reprimendo le libertà e i valori inalienabili dell’uomo seguendo le direttive e perseguendo gli obiettivi di un’élite globalista.
«Non possiamo stupirci che, dopo aver scristianizzato il mondo occidentale, questa élite consideri la Russia un nemico da abbattere. La Federazione Russa si pone innegabilmente come ultimo baluardo della civiltà contro la barbarie, e raccoglie intorno a sé tutte quelle Nazioni che non intendono sottostare alla colonizzazione della NATO, dell’ONU, dell’OMS, della Banca Mondiale, del Fondo Monetario Internazionale e di quella congerie di fondazioni che hanno come scopo l’indottrinamento delle masse», ha dichiarato l’Arcivescovo.
Secondo il monsignore quel ‘regime change’ promosso da molti Stati ha trovato un ostacolo nella Russia, fortemente contraria all’ordine unipolare imposto dall’occidente e volto all’instaurazione di un regime totalitario, unico e fondato sulla cultura della morte. Mons. Viganò spera che un’alleanza antiglobalista si possa concretizzare anche in questo Movimento Internazionale dei russofili, quale auspicio per i popoli liberi di riappropriarsi della sovranità che è stata ad essi ingiustamente rubata. «In questo, il ruolo della Federazione Russa sarà determinante, così come sarà importante il messaggio che il Movimento Internazionale dei Russofili porterà ai popoli di un Occidente che ha bisogno di tornare ad essere fiero della propria Fede e orgoglioso della civiltà a cui hanno contribuito anche i Santi Cirillo e Metodio».