Verifichiamo se davvero la nostra vita è testimonianza di fede per Qualcuno
di Giuliva di Berardino
–
L’ADERENZA ALLA VITA CI METTE NELLA VERITÀ E FA CRESCERE IN NOI L’AMORE PER DIO
Oggi ascoltiamo le parole di Gesù che ci aiutano a cogliere il valore della testimonianza, che ci fa crescere nella conversione, in questo cammino quaresimale, che è un cammino interiore di conversione per tutti i credenti che rinnoveranno la fede nel risorto la notte di Pasqua. Le parole di Gesù ci insegnano che attraverso la testimonianza della vita, una testimonianza silenziosa ma efficace, nel mondo, possiamo dare gloria a Dio, perché l’aderenza alla vita ci mette nella verità e fa crescere in noi l’amore per Dio e per il prossimo. La prima cosa importante che Gesù sottolinea è che la testimonianza non è auto-promozione, ma è dare spazio a un Altro più grande da cui ci si sente inviati e confermati.
Gesù stesso si dichiara inviato dal Padre, confermato dal Profeta Precursore Giovanni, dalla Scrittura, e dalle sue opere. Perciò il Vangelo ci mostra che la vita cristiana, come la vita di Cristo, è prima di tutto vita vissuta e solo se è concreta può avere corrispondenza nella fede che si professa. Mettiamoci davanti al Vangelo e davanti alla nostra coscienza e verifichiamo se davvero la nostra vita è testimonianza di fede per qualcuno, se la nostra fede è operosa, se davvero con la mia storia fino ad oggi ho onorato Dio oppure se, come dice Gesù dei Giudei, abbiamo onorato noi stessi più che Dio.
E’ importante verificare se onestamente se desideriamo davvero dare gloria a Dio, o ricevere gloria dagli altri, perché allora ci rendiamo conto che possiamo ancora convertire il nostro cuore, che questo cammino di Quaresima che ci resta può esserci ancora utile. Forse abbiamo relegato la testimonianza a qualcosa di circoscritto, risparmiando qualcosa per noi, mentre la testimonianza è una realtà che deve caratterizzare totalmente la nostra vita cristiana. Allora oggi chiediamo al Signore ci poterci affidare alla testimonianza che Lui ci ha offerto per vivere la nostra testimonianza e dare gloria a Dio.
Buona giornata con il Vangelo del giorno (Gv 5,31-47)
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera. Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita.
Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio? Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».