Dove Gesù si fa presente la vita rinasce
di Giuliva di Berardino
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IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO
Il discorso che oggi leggiamo in questo brano del Vangelo, è la difesa che Gesù porta alle accuse dei farisei per spiegare il significato profondo della guarigione del paralitico che abbiamo ascoltato ieri. L’accusa partiva dal fatto che Egli aveva operato questa guarigione in giorno di sabato, il giorno in cui l’uomo è chiamato al riposo.
Per gli Ebrei, il sabato, lo Shabbat, è un giorno santo, santificato da Dio stesso, dal Suo riposo che termina l’opera della creazione e introduce al compimento finale nell’era messianica. Gesù però vuole sottolineare che l’opera del Padre continua sempre, perché tutti si ritrovino ad entrare nel riposo promesso, nel grande Shabbat eterno del Regno di Dio preparato per tutti, attraverso l’opera del Messia. Per questo Gesù proferisce il suo discorso, sottolineando che l’azione creatrice di Dio, amore del Padre comunicato al Figlio, agisce nel mondo attraverso il Figlio di Dio, cioè attraverso la sua persona, e che perciò è Lui il Messia!
Ecco allora perché compiere la guarigione del paralitico in giorno di sabato, perché la guarigione è il segno del fatto che ogni persona, anche quella più misera, può essere tirata fuori dalla morte e può tornare a vivere in modo sano, libero, autonomo. Praticamente Gesù afferma che il completamento dell’opera creatrice del Padre è la ricostruzione della dignità umana, proprio lì dove essa è stata perduta. Per noi cristiani queste parole di Gesù non sono solo parole, perché Gesù stesso scenderà in un sepolcro in un sabato che i cristiani chiamano giorno santo.
Lì il Figlio di Dio sperimenterà la morte per poi risorgere, scenderà agli inferi per richiamare alla vita tutti coloro che giacciono nelle tenebre e nella morte. Perciò, poiché dare la vita è la missione di Cristo, e risuscitare i morti è il compito che il Padre gli ha affidato, la guarigione del paralitico, non è che la prova del fatto che Dio è vita, e che lì dove Lui si fa presente, la vita rinasce: “Viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce“. Allora, se nel corso di questa giornata vedremo intorno a noi spegnersi la fede e la fiducia, se oggi vorrebbero convincerci che ormai viviamo solo lutti e morti, violenze e guerre e che il nostro futuro è solo lutto e lamento, noi sappiamo che non è così!
Noi sappiamo che la Pasqua è ormai vicina. Crediamo che la Pasqua del Signore apre i nostri sepolcri! Chiediamo a Dio oggi che questa Pasqua ci cambi la prospettiva con la quale vediamo il mondo: non più a partire dalla nostra realtà così ristretta, ma a partire dall’eternità, da ciò che ci attende! Il Signore ci aiuti a cambiare prospettiva, a convertire il cuore, ad entrare in questo grande passaggio di fede pasquale che Lui stesso, fin da oggi, ci chiede.
BUONA GIORNATA CON IL VANGELO DI OGGI (GV 5,17-30)
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.