Possiamo incontrare il Signore, vivo e presente, lì dove non ce l’aspettiamo!
di Giuliva di Berardino
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LA QUARESIMA È IL TEMPO IN CUI POSSIAMO FARE ESPERIENZA CONCRETA CHE GESÙ È VIVO IN MEZZO A NOI
Il vangelo oggi ci porta l’annuncio pieno di speranza che Gesù è il compimento di tutta la storia della salvezza, è il punto d’arrivo di tutte le speranze umane, di tutte le preghiere, le suppliche, di tutte le testimonianze e le imprese di fede che sono state compiute nella storia. Le parole di Gesù oggi ci assicurano anche il compimento di ogni nostra preghiera sta nel fatto che Lui non abolisce ciò che noi pensavamo fosse giusto, non elimina quello che abbiamo fatto fino ad ora con passione e dedizione, non distrugge le nostre speranze, perché Gesù porta a compimento, cioè riempie i vuoti, tappa i buchi, ripara le crepe e smussa gli spigoli del nostro cuore, nel profondo, perché Lui desidera renderci capaci di vivere sempre meglio, in pace.
La Quaresima è il tempo in cui possiamo fare esperienza concreta che Gesù è vivo in mezzo a noi e che viene a dare compimento al Suo progetto d’amore su tutta l’umanità, attraverso la Sua umanità. Per questo possiamo incontrare il Signore vivo e presente oggi lì dove non ce l’aspettiamo: nella famiglia, nella casa, nell’intimità degli affetti più cari, e perfino nella solitudine. Allora oggi ringraziamo il Signore che oggi ancora viene a stare con noi, entra nelle nostre vite, per compiere in noi la Sua opera di salvezza, per portarla a compimento lì dove siamo. Preghiamo che ciascuno di noi possa conoscere e riconoscere nelle nostre giornate l’amore eterno di Dio e che sappiamo accogliere chi ci sta intorno con semplicità e pazienza, così da poter sperimentare il compimento che Gesù è venuto a portare in noi, nel nostro cuore.
Buona giornata con il Vangelo di oggi (Mt 5, 17-19)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».