Figli “coppie gay”: Milano e il Senato ripristinano il buon senso, nonostante Sala e le sinistre

Figli “coppie gay”: Milano e il Senato ripristinano il buon senso, nonostante Sala e le sinistre

di Jacopo Coghe*

FINALMENTE VIENE RIPRISTINATA LA LEGALITÀ E IL CONTRASTO ALL’UTERO IN AFFITTO

Finalmente a Milano viene ripristinata la legalità e il contrasto all’utero in affitto quando commesso all’estero.

La Circolare del Prefetto di Milano, contrariamente a quanto vorrebbero far credere il sindaco Sala e le associazioni LGBTQI+, è un passo in avanti di civiltà e buon senso, perché chiude le porte a politiche ideologiche che minano l’infanzia dei bambini e soprattutto non lascia spazio a interpretazioni che, in passato o in altre città d’Italia, rischiano di aprire la strada alla pratica disumana dell’utero in affitto, anche quando portata avanti da cittadini italiani all’estero e che non solo sfrutta le donne povere e disperate, ma usa i bambini come merce da comprare su ordinazione.

Il supremo interesse dei minori è e sarà sempre avere una mamma e un papà, non essere l’oggetto dei desideri di avere figli a tutti i costi e venire così trattati come una proprietà da registrare.

Auspichiamo che Prefetto e Governo continuino su questa strada di buon senso, civiltà, tutela della famiglia e dei bambini e di piena legalità.

Intanto è un bene anche il no della commissione Politiche europee del Senato alla proposta di regolamento UE per il riconoscimento dei diritti dei figli anche di coppie gay e l’adozione di un certificato europeo di filiazione.

La Risoluzione era un pericoloso tentativo di imporre gli effetti dell’illegale e inumana pratica dell’utero in affitto. Se fosse passata, infatti, l’Italia sarebbe stata costretta a riconoscere una coppia di omosessuali come “genitori” di un bambino ottenuto tramite utero affitto o fecondazione eterologa come conseguenza diretta e automatica del loro riconoscimento in un altro Stato Membro. Un’ingerenza ideologica e pericolosa sventata.

Ora Governo e Parlamento proseguano su questa strada e, coerentemente con questa decisione, rendano l’utero in affitto reato universale.

 

* Portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus

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