Elly Schlein, il vertice della parabola distruttiva rivoluzionaria

Elly Schlein, il vertice della parabola distruttiva rivoluzionaria

di Diego Torre

LA BIOGRAFIA DELLA SCHLEIN È UN’AUTENTICA CARTINA AL TORNASOLE E PROFEZIA PER UNA SINISTRA CHE MARCIA VERSO I SUOI ESITI FINALI: LA DITTATURA DEL RELATIVISMO, IL TRIONFO DELL’INDIVIDUALISMO LIBERTARIO, IL PARTITO RADICALE DI MASSA, IL “DIRITTISMO” FLUIDO

Non vi è dubbio che il principale obiettivo di Elly Schlein alla guida del PD sarà la ridefinizione identitaria di un partito che si era perso nei meandri dei capricci umani, quelli che loro chiamano “diritti” sempre e comunque proclamati, dimenticando l’origine classista della sinistra.

Ritornerà alle radici? Certamente; in parte. Esso tenterà di uscire dalle ZTL giusto per recuperare il consenso di quel mondo del lavoro che gli ha voltato le spalle da un pezzo. Ma la mossa è puramente tattica, buona per sfruttare le difficoltà oggettive del governo di centrodestra, sanare le spaccature interne, recuperare voti ed evitare l’emorragia di consensi a favore di Conte e del suo movimento.

E’ il populismo di sinistra, parallelo, antagonista e complice allo stesso tempo, di quello del Movimento 5 Stelle, i voti dei cui simpatizzanti nei gazebo hanno determinato il sorpasso della Schlein su Bonaccini. Funzionerà? Certamente; in parte; ma poco ci interessa.

Ma chi è la Schlein? Così Sallusti, direttore di Libero a novembre ne sintetizzava il profilo: “Il suo curriculum si adatta perfettamente al caos identitario che regna dentro quel partito. Tre passaporti, uno italiano, uno americano e uno della Svizzera dove è nata da genitori di nazionalità diversa, padre americano e madre italiana. Padre americano, dicevamo, ed ebreo ma lei è decisamente anti atlantista e non nasconde le sue simpatie per i palestinesi, così come nonostante abbia avi ucraini è contraria al sostegno militare a Kiev…Comunista, anticapitalista, ecologista terzomondista, utopista ma anche europeista, ma soprattutto ambiziosissima”.

La sua biografia è veramente interessante, autentica cartina al tornasole e profezia per una sinistra che marcia verso i suoi esiti finali: la dittatura del relativismo, il trionfo dell’individualismo libertario, il partito radicale di massa, il “dirittismo” fluido. Giunge così al vertice la parabola antinaturale ed anticristiana dell’ex PCI, che con gli orfani della ex-DC aveva dato vita ai vari aborti di centrosinistra: DS, ULIVO, PD. E’ questo che ci interessa e ci preoccupa.

Che faranno a questo punto i “cattolici adulti” di quel partito? Beppe Fioroni, nostalgico di una Margherita appassita da tempo, ha già fatto le valigie ed è uscito dal PD, perché, come conferma anche a il Giornale.it, “non è più il partito di centrosinistra che avevamo sognato e ipotizzato, ma è diventato un partito di sinistra-sinistra ed è iniziata un’altra storia”. Il riferimento forse è a quei temi come la liberalizzazione delle droghe e della RU486, l’utero in affitto, la colonizzazione ideologica del gender, l’adozione ed il matrimonio per le coppie gay, etc.

Continua Fioroni: “Sono tutta una serie di proposte che la neo-segretaria può legittimamente fare e portare avanti, ma che nulla hanno a che fare con la nostra storia e la nostra tradizione”. E aspettava la Schlein per capire che il PD è il partito del dirittismo fluido? Ovviamente da buon democristiano ha avviato un cantiere di lavoro dove raccogliere gli orfani della ex-dc, pronti possibilmente a collaborare con la nuova sinistra, pur distinguendosene.

E gli altri “cattolici” ? Faranno qualche contorsione intestinale, emetteranno qualche gemito, ma continueranno nella loro sudditanza culturale e psicologica nei confronti di quel partito che incarna ancor più di prima quella modernità negatrice di ogni verità oggettiva, di ogni radice di civiltà e di ogni riferimento spirituale. Il problema vero dei cattolici adulti è infatti lo schiacciante complesso di inferiorità, nei confronti del “mondo”, quella categoria spirituale e culturale per la quale Nostro Signore Gesù Cristo disse espressamente nell’ultima sera della Sua vita terrena di non volere pregare (cf. Gv. 17,9). Il suo principe è Satana (cf. Gv 12,31; 16,11) e il suo fondamento è il rigetto della Verità, dei valori dello spirito, e dell’amore per come Dio lo intende.

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