La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo
di Giuliva di Berardino
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UNA PARABOLA CHE RICALCA LE VICENDE DELLA SUA PASSIONE
Nel vangelo che oggi la liturgia ci propone, Gesù racconta una parabola che ricalca le vicende della sua passione: un padrone che ha cura della sua vigna, affida ai vignaioli la gestione del raccolto. Giunto il tempo dei frutti, invia dei servi ai vignaioli, ma questi, spinti dall’avidità, uccidono i servi. Così il padrone invia suo figlio, pensando che almeno lui lo avrebbero rispettato, invece i vignaioli uccisero anche il figlio! Ci viene da chiederci: Perché? Perché questi vignaioli non hanno accolto i servi e hanno ucciso il figlio del padrone? Perché non amavano la vigna!
La loro attenzione era concentrata solo sul profitto che la vigna poteva assicurare loro. Ecco allora che Gesù, attraverso questa parabola, ci mostra la storia dell’umanità, che, quando non si sente responsabile, quando non si prende a cuore le persone, le situazioni, asseconda la propria avidità, uccide i profeti, e arriva fino ad uccidere ciò che lo fa stare meglio e lo porta alla salvezza. Ecco allora che, da questa parabola, appare ben comprensibile come la responsabilità, a cui ogni essere umano è chiamato per vocazione dalla vita stessa, di fatto, dipenda dalla capacità di prendere a cuore qualcosa o qualcuno, di portare con amore le persone più dei loro servizi o delle loro qualità.
Per questo ogni giorno Dio, assieme alla vita, ci affida la responsabilità delle persone, e di tutto il creato. Il problema è che noi non arriveremo mai ad assumere delle responsabilità se non amiamo, se qualcosa o qualcuno non ci diventa caro! E’ così: arriviamo ad assumere veramente la responsabilità di una famiglia, per esempio, solo se amiamo davvero la persona con la quale desideriamo vivere, solo se per quella determinata persona siamo disposti perfino a perdere qualcosa! Allora, in questo giorno, in questo cammino verso la Pasqua, di fronte a questa parabola che oggi Gesù ci racconta, chiediamoci: come amministro il mio tempo, le mie qualità, i miei talenti, le mie ricchezze? Sono capace di gestire qualcosa soltanto perché la amo, con gratuità, senza che per forza ne debba ricavare un interesse? Sono pronto a perdere per custodire qualcosa o qualcuno che amo?
Questo tempo che ci sta guidando alla Pasqua ci insegni a innamorarci di più della vita che ci circonda e a prenderci a cuore la vigna del Signore, che non è altro che la vita in cui siamo immersi, le cose che facciamo ogni giorno! E’ in questa vita che, ogni anno, veniamo generati alla fede attraverso la celebrazione della Pasqua. Per questo è importante amare quello che facciamo, le persone delle quali ci occupiamo ed essere riconoscenti per quello che altri fanno per noi. La cura e la riconoscenza ci aprono il cuore e ci aiutano a cambiare, a convertirci, per essere sempre più veri, sempre più felici.
Buona giornata con il Vangelo di oggi (Mt 21, 33-43.45)
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti». Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.