Non lasciamoci ingannare da chi vuole rovinarci la gioia dell’incontro con Gesù

Non lasciamoci ingannare da chi vuole rovinarci la gioia dell’incontro con Gesù

di Giuliva Di Berardino

TUTTI POSSIAMO VENIRE ALLA LUCE E STARE CON GESÙ, NELLA VERITÀ

Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?” Questa domanda viene posta, nel vangelo di Luca, non a Gesù, ma ai suoi discepoli, ma Gesù risponderà: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano”.

Un dialogo curioso, se si pensa che si svolge mentre si festeggia a casa di Levi, un pubblicano ben noto che ovviamente non aveva nulla a che fare col mondo della fede e dell’osservanza della Legge di Dio. I farisei e gli scribi cercavano di rovinare la festa a Levi e ai discepoli di Gesù, che per la prima volta stavano davvero realizzando quanto la misericordia fosse legata alla salvezza e alla missione di Gesù.

Per la prima volta i seguaci di Gesù stavano realizzando che siamo tutti uguali, tutti umani, e che nessun essere umano può dirsi giusto davanti a Dio, e che, perciò, tutti abbiamo bisogno di misericordia per ricominciare a vivere. Ma solo chi viene a Dio, viene alla luce! e chi viene alla luce ha bisogno di essere curato, di essere guidato perché prima vedeva in un altro modo, percepiva il mondo in un altro modo.

Se ci pensiamo bene, non deve essere stato facile per Levi invitare il Rabbi di Nazareth a casa sua. Chissà quanto avrà combattuto in cuor suo! Magari tra sé e sé temeva che Gesù gli rispondesse: “no, non posso venire a casa tua perché non ne sei degno”. E invece ha osato e la sua fiducia ha portate Gesù nella sua casa.

L’esperienza di Levi, allora, oggi ci insegna che tutti dobbiamo venire alla luce. E quanta gioia siamo chiamati a vivere in questa luce! Pensiamo alla gioia che c’era nel cuore di Levi quando Gesù è venuto a casa sua, pensiamo alla gioia dei discepoli e di Gesù in quel banchetto, dove la misericordia ha vinto sul giudizio.

Allora oggi anche noi, facciamo come Levi: non lasciamoci ingannare da chi vuole rovinarci la festa e osiamo invitare Gesù nel nostro cuore, così com’è! Anche noi, oggi, seduti a tavola con Gesù, con i suoi discepoli, con i farisei e con i peccatori, dimentichiamo noi stessi e non giudichiamo chi è seduto con noi, perché tutti possiamo venire alla luce e stare con Gesù, nella verità.

Buona giornata con il Vangelo di oggi (Lc 5, 27-32)

In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».

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