L’Europa alla conquista delle terre rare: quali saranno le conseguenze ambientali?

L’Europa alla conquista delle terre rare: quali saranno le conseguenze ambientali?

di Emanuela Maccarrone

L’EUROPARLAMENTARE ALESSANDRO PANZA SUL MITO DEL GREEN SOSTENIBILE “MENTRE CI OBBLIGATE A COMPRARE LE AUTO ELETTRICHE, CHE CONTENGONO DAI NOVE AGLI UNDICI CHILI DI TERRE RARE, NON TENETE IN CONSIDERAZIONE LE CONSEGUENZE DI QUESTE SCELTE”

Nelle recenti discussioni del Parlamento europeo è stata posta l’attenzione sulla necessità delle materie prime critiche, ossia di quelle risorse indispensabili a concretizzare la transizione energetica che l’Unione europea ha imposto per un futuro ad impatto zero, a partire dalle auto elettriche.

Tra i bisogni che sono stati evidenziati vi è l’urgenza di garantire all’Ue l’accesso a queste risorse che, per la maggior parte, sono concentrate nei Paesi terzi e nelle terre rare.

Secondo il Ministro svedese per gli affari Ue, Jessika Roswall, molte di queste materie prime strategiche “si trovano al di fuori del nostro continente, con un’alta concentrazione di approvvigionamenti in un numero limitato di Paesi terzi. Per questo motivo, dobbiamo sviluppare un partenariato più strategico con i Paesi terzi ed evitare il rischio di diventare troppo dipendenti dai singoli Paesi fornitori”. Infatti, per risolvere la carenza di risorse green e allo stesso tempo per garantire una maggior indipendenza energetica dell’Europa, il Parlamento europeo ha ritenuto indispensabile il ricorso a quelle risorse localizzate nelle terre rare presenti nel territorio europeo e considerate un “potenziale inutilizzato”, come per esempio la città di Kiruna (Svezia).

 

Tuttavia, l’intervento deciso dell’europarlamentare della Lega Alessandro Panza, ha destabilizzato le speranze europee portando l’attenzione del Parlamento europeo sulle contraddizioni latenti della transizione verde, criticando l’ipocrisia con cui si pretende di “salvare il mondo senza accorgersi che lo si sta massacrando”.

Dietro il modello di un mondo sostenibile, secondo il leghista, si celano le pesanti conseguenze ambientali “mentre ci obbligate a comprare le auto elettriche, che contengono dai nove agli undici chili di terre rare, che nel loro ciclo produttivo consumano, secondo i ricercatori dell’Università della California, tre-quattro volte l’energia necessaria per un’auto a motore termico, non tenete in considerazione le conseguenze di queste scelte”.

Secondo l’ eurodeputato, per ottenere un solo chilo di gallio “servono 50 tonnellate di roccia, e addirittura 200 per un chilo di lutezio, processi che avvengono con il consumo di migliaia di metri cubi di acqua, acidi solforici e nitrici, poi scaricati nel suolo o in mare”.

Come ha evidenziato l’On. Panza, apportare il cambiamento dell’attuale modello energetico causerà una crescente estrazione di minerali, con il loro esaurimento previsto già nei prossimi quattro o cinque anni. Inoltre, contrariamente ai ‘buoni’ propositi di rendere l’Europa energeticamente indipendente, la transizione green “accresce il rischio di una forte dipendenza europea” ben peggiore “di quella dal gas russo”, poiché “il 90-95% delle risorse critiche sono concentrate nella sola Cina”.

Per quanto riguarda, poi, la questione delle terre rare europee, grazie alle quali i Paesi dell’Ue dovrebbero garantirsi un’indipendenza energetica, l’europarlamentare ha attaccato molti suoi colleghi dicendo che “la realtà è che basate le vostre ideologie ambientaliste su menzogne e omissioni. Sì, perché Germania, Svezia, Francia e molti altri Paesi europei hanno giacimenti di terre rare, ma non li estraggono perché inquina e, quindi, hanno deciso di delocalizzare l’impatto ambientale e l’inquinamento da estrazioni in Paesi poveri, pronti a sacrificare il loro ambiente per arricchirsi, senza considerare che le conseguenze, comunque, le pagheremo tutti”.

 

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