Recuperiamo la semplice atmosfera quaresimale… della nonna

Recuperiamo la semplice atmosfera quaresimale… della nonna

di Nicola Sajeva

I FIORETTI DELLA TRADIZIONE CATTOLICA

Da alcuni anni la rivoluzione industriale ha incominciato ad invadere il campo dell’alimentazione. L’uso e l’abuso di conservanti, coloranti e di tutto quanto possa favorire la durata nel tempo e un’accattivante presentazione hanno determinato un subdolo inquinamento di tutti gli organi del nostro corpo. Il nostro innato spirito di conservazione ha reagito cercando di indirizzare le nostre tendenze verso il recupero di un alimentazione che, nei modi e nella sostanza, segna un ritorno all’antico e così si cerca di riscoprire i sapori, i profumi, la genuinità, la naturale fragranza di quel tempo antico che nel nostro immaginario è rappresentato dal la figura della nonna. Tutto quello che l’amore e l’esperienza della nonna riusciva a preparare oggi va per la maggiore e conquista i palati degli ecologisti più raffinati e lungimiranti.

Se allarghiamo l’orizzonte del nostro sguardo ci accorgiamo che l’insegnamento della nonna, valido per la nostra salute, è altrettanto importante per la nostra vita spirituale. La nonna con la sua fede semplice e serena ha qualcosa da proporci in questo periodo di quaresima che ci prepara alla Pasqua.

Cosa sono i fioretti della nonna? Dolci, pietanze, confetture o altre prelibatezze che ci riconducono alla cucina di tanti anni fa? Niente di tutto questo. I fioretti sono piccole rinunce, piccoli sacrifici che, durante la Quaresima temprano la nostra volontà, irrobustiscono la nostra capacità di evitare il superfluo, cercano di essere segni concreti d’amore per il nostro Salvatore.

Sono i fioretti che nonna Pina, ancora oggi, propone alla sua nipotina che desidera dimostrare il suo amore per Gesù; i fioretti che vanno ad alimentare la somma necessaria per sottoscrivere un’adozione a distanza. Così imparerai, giorno dopo giorno, dice la nonna, che una. sorellina del terzo mondo va a scuola e viene alimentata con la tua piccola rinuncia a qualche cosa che non ti è proprio necessaria.

Nonna Pina ha capito che lo stile di vita del cristiano deve percorrere i binari dell’essenzialità, che il nostro superfluo offende i poveri e svuota il nostro cristianesimo riducendolo ad un sepolcro imbiancato. Recuperiamo questa semplice atmosfera quaresimale della nonna. Impegniamoci in questi piccoli gesti che non cercano alcuna spettacolarità, ma che vengono solo gratificati intimamente dalla gioia di aver fatto contento Gesù che, ancora oggi, continua a ripeterci: “In verità vi dico: ogni volta che l’avete fatto al più piccolo dei miei fratelli, lo avete fatto a me” (Mt 25,40).

Non basta farsi coinvolgere dalla commozione che attraversa il nostro cuore quando il venerdì santo accompagniamo Gesù al Calvario; non basta sentire intimamente la tristezza della Madonna Addolorata che col suo manto nero ci partecipa l’immenso dolore per la perdita del Figlio; il mistero pasquale ci deve segnare in profondità. Se i segni della Quaresima, anno dopo anno, non contribuiscono a rendere il nostro cuore pronto ad avere sempre il dramma dei milioni di uomini che, ancora oggi percorrono l’identica via del calvario, avremo sprecato ancora una volta un’occasione che la Chiesa ci propone per farci crescere, per rendere la nostra testimonianza più incisiva in questa nostra società.

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Oldest
Newest
Inline Feedbacks
View all comments