Per entrare in Quaresima con l’atteggiamento dei figli

Per entrare in Quaresima con l’atteggiamento dei figli

di Giuliva di Berardino

LA QUARESIMA È UN TEMPO IN CUI CI PREPARIAMO A “RINASCERE CON CRISTO” NELLA PASQUA, ENTRANDO NELLA VERITÀ DELLA NOSTRA CONDIZIONE FRAGILE E MORTALE

Il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà. Queste parole di Gesù, ripetute più volte nel Vangelo di oggi, ci offrono la possibilità di entrare in questo tempo di Quaresima con l’atteggiamento dei figli. La Quaresima è un tempo in cui ci prepariamo a “rinascere con Cristo” nella Pasqua, entrando nella verità della nostra condizione fragile e mortale. Per questo la tradizione della Chiesa ha sempre affermato, e lo afferma anche oggi, che la Quaresima è un tempo di penitenza. Ma questa penitenza non ci porta alla tristezza, perché, facendo penitenza, cercando di ridurre il nostro ego ogni giorno di più, ci  scopriamo figli di un Padre che vede nel segreto e che ci ricompensa di tutte le buone azioni che solo Lui conosce.

La Quaresima ci plasma il cuore nella fiducia, ci modella secondo la croce di Gesù, ci fa accogliere lo splendore della gloria che ci attende nella Risurrezione! Allora in questo Vangelo c’è proprio il senso del percorso di Quaresima che oggi iniziamo, c’è l’indicazione dei tre elementi fondamentali del percorso quaresimale: l’elemosina, la preghiera e il digiuno. E ci viene annunciato perfino come vivere tutto questo, perché l’espressione che più volte è ripetuta nel testo è “nel segreto“. Cosa significa “nel segreto“? Nel testo greco, “en to kripto” significa letteralmente “in ciò che è nascosto, occulto“.

Noi quindi ci impegniamo a compiere delle azioni che siano nascoste agli altri per permettere al Padre, che vede le profondità della nostra persona, di poterci ricompensare. Ecco a cosa ci serve questo tempo santo della Quaresima: a imparare a lasciarci amare da Dio Padre, a chiedere riconoscenza, affetto, amore non alle persone, ma direttamente a Dio Padre! Iniziamo allora questo cammino che ci porta a contatto stretto con l’amore di Dio Padre: lasciamoci vedere dal Padre, nel segreto, cioè in ciò che non conosciamo neppure noi di noi stessi.

Entriamo in questo tempo santo in cui, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, il Padre ci farà entrare in una conoscenza più profonda di noi stessi, una nuova bellezza che può emergere dalle nostre miserie. E chissà se, magari, proprio in questa Quaresima scopriremo qualcosa di bello di noi stessi che non conoscevamo prima! Oppure conosceremo un nostro difetto, ma sotto una luce nuova: la luce di Dio, che non giudica, che ama! Le ceneri che riceviamo oggi, questo è sentirsi dire dal sacerdote: “convertiti e credi al Vangelo” oppure “ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai“, ci invitano ad accogliere la vita nuova, la luce nuova che può trasformare il nostro sguardo, che può cambiare i nostri occhi interiori.

Oggi è un giorno di grazia, un giorno di penitenza gioiosa, in cui la Chiesa ci offre la possibilità di migliorare la nostra pochezza umana, giorno dopo giorno, per renderla più simile a quella del Figlio di Dio, che ha preso la nostra carne mortale per farla risorgere, per farla risplendere! Chiediamo al Signore che questa Quaresima sia per tutti noi un cammino di salvezza e di luce e che le opere di penitenza che faremo, nella gioia e nella fiducia, servano a portare non solo noi, ma tante altre persone, insieme a noi, verso la salvezza, verso la luce gloriosa della Pasqua.

Buon inizio di Quaresima a tutti e buon Mercoledì delle Ceneri con il Santo Vangelo di oggi (Mt 6,1-6.16-18):

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

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