Il vescovo Mansi: “il digiuno quaresimale non consiste solo nel privarsi del cibo”
di Bruno Volpe
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IL DIGIUNO CI AIUTA A RISCOPRIRE L’ESSENZIALITÀ, LA SOBRIETÀ E SOPRATTUTTO LA RELAZIONE CON DIO
La Quaresima? “E’ un modo di riscoprire l’essenzialità e la relazione con Dio”. Lo dice in questa intervista Monsignor Luigi Mansi, vescovo di Andria, che ci parla del significato delle Ceneri e del senso della Quaresima che oggi va ad iniziare.
Eccellenza Mansi, oggi con il rito della imposizione delle Ceneri parte la Quaresima. Che cosa sono le Ceneri?
“Le ceneri sono un messaggio ed anche un simbolo con il quale diamo inizio al tempo forte della Quaresima, quel periodo che ci porta al traguardo della Pasqua e ci serve da preparazione. Le Ceneri, è bene chiarirlo, non sono un sacramento perchè non producono la grazia, ma un sacramentale, un segno esteriore”.
Che cosa vogliono dire le Ceneri?
“Simboleggiano la nostra fragilità, ci ricordano, e ne abbiamo bisogno, la nostra condizione umana di debolezza, che siamo polvere e alla polvere torneremo secondo una delle formule usate per l’ imposizione”.
Secondo la liturgia, le due formule sono due, quella appunto che ricorda il nostro essere polvere, ma una seconda che invita alla conversione e a credere al Vangelo. Quale delle due è preferibile?
“Sono entrambe belle e ricche di significato. Quella che parla della polvere radica nella tradizione, ma non possiamo definirla tradizionalista. La seconda riporta un brano del Vangelo e ci spinge alla conversione che poi è lo scopo del periodo quaresimale. Io uso entrambe le formule. A chi comunque della liturgia fa bandiere o vive di formule dico che non è così, quello che conta è la sostanza naturalmente senza, mortificare la dignità liturgica”.
Quali sono gli aspetti fondamentali della Quaresima?
“Sono quelli contenuti nel Vangelo del mercoledì delle Ceneri. Io partirei dalla carità, l’importanza di compiere atti di solidarietà fisica e morale nei confronti di chi è nel bisogno privandosi di qualche cosa, anche del proprio tempo. E’ importante compiere qualche significativa rinuncia a favore degli altri”.
Poi?
“La preghiera che è il dialogo leale e filiale con Dio. Non basta recitare formule, che comunque aiutano. Quello che conta è il contatto aperto con il Padre. E’ utile dedicare un tempo della nostra giornata alla preghiera, ci fa stare meglio”.
E il digiuno che importanza ha?
“L’importanza del digiuno è farci capire il senso della privazione, una piccola mortificazione che non fa male, anzi aiuta a crescere. Tuttavia il digiuno non consiste solo nel privarsi del cibo, ma anche digiunare da cattivi pensieri, idee sconvenienti, linguaggio scorretto, spettacoli indecenti, rinunciare a qualche momento di tv, o compagnie inadeguate. Il digiuno ci aiuta a riscoprire l’essenzialità, la sobrietà e soprattutto la relazione con Dio. In questo modo ci prepariamo bene verso il traguardo della Pasqua. Ciascuno di noi è chiamato alla sua Pasqua personale”.