Un grandissimo esorcismo compiuto da Gesù

Un grandissimo esorcismo compiuto da Gesù

di Giuliva di Berardino

LA PREGHIERA DI UN PADRE DISPERATO OTTIENE RISPOSTA DA GESÙ

Il Vangelo di oggi ci mostra la preghiera di un padre disperato, dalla quale scaturiscono due modalità di reazione: confusione e impotenza dalla gente e dai discepoli, e potere della fede che sconfigge il demonio, da parte di Gesù. Ora, tralasciando gli studi e gli approfondimenti esegetici sulla questione che si tratti di guarigione dall’epilessia o di vera liberazione dal Demonio, guardiamo al risultato, che non cambia, è lo stesso, perché, di qualsiasi male si tratti, il messaggio che ne ricaviamo è il fatto che Gesù mostra sia la Sua vittoria sul male, un male che tormenta l’umanità giovane, sia la Sua compassione per la sofferenza di questo padre afflitto.

Meditando il testo, troviamo un insegnamento molto profondo che riguarda la nostra umanità. Questo giovane colpito dal male, infatti, non sembra essere così tanto fastidiosa per Gesù, quanto piuttosto l’incredulità e la perversione degli uomini, la loro incapacità a lottare contro il Male con la preghiera, con la volontà, che è la forza spirituale propria dell’essere umano. Gesù supera la convinzione secondo la quale la malattia è la conseguenza di azioni malvagie, ereditate da generazioni passate, dichiarando ai suoi discepoli che non ci si può mettere dietro di Lui, se poi ci si lascia convincere dall’incredulità e si abbandona la preghiera! Non si può camminare dietro l’amore liberi e felici, e poi lasciarsi pervertire, perché se ci si lascia vincere dall’incredulità cominciamo a “girare a vuoto” intorno a se stessi, questo significa, letteralmente, essere perversi: cominciare a girare intorno a sé stessi.

Oggi allora chiediamo al Signore di donarci il Suo Santo Spirito perché non diventiamo anche noi, come questi discepoli, increduli e perversi, ma che, anche di fronte alle manifestazioni del male, possiamo rimanere forti nella fede e perseveranti nella preghiera. Sì, perché con la fede e con la preghiera, possiamo liberare dal male non solo chi ci vive accanto, ma anche tutti coloro che si lasciano vincere dal male. Lo Spirito Santo può “spostare le montagne” dell’incredulità e della perversione nei nostri cuori e nei cuori di chi portiamo nella preghiera! Basta una professione di fede come quella di questo padre che oggi il Vangelo ci presenta, basta dire col cuore: “credo, Signore, aiutami nella mia incredulità!” e saremo liberi perché la nostra preghiera, in questa nostra generazione, che non è meno adultera e perversa di quella di questi discepoli, possa diffondere e rinnovare nei cuori la fede nel Risorto, la fede che risuscita, e che libera dal male.

Buona giornata con il VANGELO DEL GIORNO (Mc 9,14-29):

In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro. E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono. Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!». Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».

 

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