Comunione sulla lingua, costituito gruppo nazionale di fedeli per poterla ricevere senza ingiustificati dinieghi
di Veronica Cireneo e Valter Tuninetti
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TORNIAMO AL CENTRO: A CRISTO CON GLI “ALLEATI DELL’EUCARESTIA”
A seguito della proposta di Valter Tuninetti (creare un comitato che organizzi incontri per approfondire i temi legati all’Eucaristia e alla sua corretta ricezione, raccolga le diverse testimonianze provenienti da tutta Italia sulla Comunione in bocca che viene negata e aiuti i fedeli a rivolgersi a parroci e vescovi per far valere i propri diritti) e delle adesioni che la sacrosanta iniziativa ha riscosso, col presente articolo si dà notizia della nascita del gruppo operativo “GLI ALLEATI DELL’EUCARESTIA”, composto da quanti, a seguito della serie infinita di ferite, umiliazioni morali e spirituali, a volte anche fisiche subite, lamentate e denunciate, vogliano serenamente tornare a ricevere la Santa Eucarestia nello stesso modo che la Chiesa da sempre ha universalmente riconosciuto valida e praticato, intervenendo in prima persona secondo semplici indicazioni operative che gli Alleati qui di seguito elencheranno come essenziali in un semplicissimo vademecum operativo, coadiuvato da qualche nota storica che ne garantisce la validità, da praticare e diffondere nella propria parrocchia di appartenenza e/o a piacimento, anche altrove.
Quanti abbiano fede sono consapevoli che Gesù è il Cuore della Chiesa e della vita dei fedeli e che l’Eucarestia: Cristo vivo e vero, centro della celebrazione della Santa Messa deve essere distribuita e ricevuta col massimo onore e rispetto da ogni sacerdote e da ogni fedele, assolutamente in stato di Grazia.
San Tommaso d’Aquino ha, sostenuto con forza che toccare ed amministrare il Sacramento spetta solo al sacerdote, dato che egli consacra nella persona di Cristo e così, come la consacrazione del Corpo di Cristo spetta al sacerdote, anche la distribuzione spetta a lui. A chiunque altro è lecito toccarlo solo in caso di necessità, per esempio se stesse per cadere per terra, o in altre situazioni di emergenza… ” (Summa Theologica III, Q 82, Art.13).
La pratica di ricevere la Comunione sulla mano, oggi così di moda, troppo spesso illecitamente e dolorosamente imposta, venne addirittura condannata al sinodo di Rouen del 650. Il Concilio Vaticano II, invece, introdusse la pratica di riceverla sulle mani, anche se in nessuno dei documenti conciliari si legge di questa “opzione” come obbligatoria. Papi come ad esempio Paolo VI e Giovanni Paolo II si dimostrarono contrari alla ricezione della comunione in mano. I loro appelli non ascoltati, caddero nel vuoto. Ma se le infiltrazioni massoniche ed anti-cattoliche nella Chiesa, intesero togliere onore al Sacramento allo scopo di “protestantizzare” la celebrazione, complice fu anche la scarsa fede, la scarsa attenzione e riverenza di molti fedeli per i quali è giunto il momento di agire in maniera pacata, audace e determinata.
“I Santi Misteri non devono essere manipolati da altri che non sono consacrati al Signore”, ci ricorda San Sisto I ( a.115), nel Liber Pontificalis. “Dopo la S. Comunione, trattenetevi almeno un quarto d’ora a fare il ringraziamento. Sarebbe una grave irriverenza se, dopo pochi minuti aver ricevuto il Corpo-Sangue-Anima-Divinità di Gesù, uno uscisse di chiesa o stando al suo posto si mettesse a ridere, chiacchierare, guardare di qua e di là per la chiesa”, insegnava San Giovanni Bosco. “Come il cibo corporale è necessario per la vita a tal punto che senza di esso non si può
vivere, così il cibo spirituale è necessario per la vita spirituale, in modo che senza di esso la
vita spirituale non si può mantenere”, spiegava San Tommaso d’Aquino. “Non posso essere a favore della Comunione nella mano e non posso raccomandarla. Il sacerdote ha una responsabilità primordiale e completa come servo della Santa Eucaristia e di tutte le Forme Sante. Toccare le Creazioni Sante è un privilegio degli ordinati”, ha dichiarato San Giovanni Paolo II.
Quindi, caro fedele… Accostati dunque alla Santa Eucaristia con la dovuta riverenza ed il giusto rispetto. Pretendi di riceverla sulla lingua e possibilmente in ginocchio. Ricevendola in mano nessuno può essere rassicurato che nessun frammento vada perduto. Se ti viene rifiutata la Comunione sulla lingua, non prenderla con le mani. Torna al tuo posto e recita la comunione spirituale, dopodiché parlane con i sacerdoti, unisciti ad altri fedeli e lotta per questo tuo sacrosanto diritto”.
Ecco qualche indicazione operativa sul cosa possono fare singolarmente i laici: gli “Alleati dell’Eucarestia”, gruppo fondato ufficialmente domenica 12 febbraio da Valter Tuninetti e Veronica Cireneo, gli scriventi, e che ha contato in un giorno oltre 100 aderenti, ha già un canale Telegram dedicato a cui si può accedere (unendosi al seguente link d’invito: https://t.me/alleanza3), e suggerisce pochi semplici comportamenti per riportare la devozione al centro, senza inventarsi nulla di nuovo, ma ripescandoli dal passato.
1) Dare L’esempio. Il galateo ecclesiastico
È ovvio che il comportamento in chiesa durante l’intera celebrazione del Santo Sacrificio deve essere consono: corretto, silente, composto, interiorizzato. A tal fine riproponiamo qualche accorgimento classico che vede opportuno che: le donne riprendano ad indossare il velo muliebre, segno di sottomissione allo Spirito Santo, tenendo i capelli coperti; recarsi in chiesa con il rosario in mano; abiti adeguati alla circostanza, rammentando di spegnere il telefonino; compiere all’ingresso la genuflessione profonda, possibilmente con entrambe le ginocchia. Meglio sarebbe protrarsi a terra e baciare quel sacro suolo dove chissà quante volte il corpo e sangue di Cristo è stato calpestato e portato chissà dove… Stare in ginocchio il più possibile durante la celebrazione, almeno dall’offertorio all'”ite missa est” per rialzarsi in piedi, compiendo un inchino, solo al passaggio del sacerdote: alter Christus, quando lasciando l’altare, fa per rientrare in sacrestia. Al momento della distribuzione dell’Eucarestia: -Recarsi ai piedi dell’altare per primi (per non calpestare eventuali frammenti caduti da chi la afferra con le mani. Se non è possibile andare per primi, raggiungere l’altare passando a fianco dei banchi lateralmente evitando il corridoio centrale della fila; – Porsi in ginocchio a mani giunte aprendo la bocca; – tornare compostamente al banco e fermarsi almeno un quarto d’ora dopo la messa per la preghiera di ringraziamento. Nel caso in cui venisse negata l’Eucaristia in bocca, tornare al banco (ritentando ovviamente la volta successiva, senza tregua, fino a che il sacerdote non cambierà idea) e recitare la COMUNIONE SPIRITUALE.
2) Possibili richieste da fare ai sacerdoti per approfondire e rinvigorire la fede
– Attivare settimanalmente almeno un’ora di ADORAZIONE EUCARISTICA. Se ogni chiesa della città lo farà, sarà bene che avvenga in giorni ed orari diversi, perché la città abbia la sua adorazione per l’intera settimana; – attivare cicli di catechesi sui fondamentali della fede: catechismo, vita dei santi, dei beati, dei dottori della chiesa.
3) Pregare per la santificazione dei sacerdoti
Chi sente il desiderio di offrire preghiere e sacrifici per la santificazione dei sacerdoti può unirsi all’Orologio Vivente: “Corpo Mistico” che medita quotidianamente la passione di Cristo, già attivo da tre anni con la presenza attuale di una trentina di anime, scrivendo per info e adesioni a capamoscia@gmail.com oppure adottare singolarmente un sacerdote e pregare con costanza per lui ogni giorno, fosse solo un Pater, Ave, Gloria.
4) Inviare lettera ai vescovi
Piergiorgio Cesario ha scritto una lettera da inviare ai vescovi, comprensivo di indirizzo telematico e fisico, come già qualcuno ha fatto, per ottenere più facilmente di ricevere l’Eucaristia come la Chiesa universalmente comanda.
5) Stampare e distribuire in parrocchia il vademecum eucaristico
Mettiamo gli “Alleati dell’Eucarestia” e la loro opera, sotto la protezione di Santa Teresina di Lisieux, vera amante di Gesù Sacramentato e del Ministero Sacerdotale, la quale ebbe a dire che “se la gente conoscesse il valore dell’Eucaristia, l’accesso alle chiese dovrebbe essere regolato dalla forza pubblica”. Stampiamo e distribuiamo quanto indicato in questo vademecum eucaristico. Facciamo sentire per ottenere il rispetto della Santissima Eucaristia!